HCL«Andersson non ha mai creato problemi allo spogliatoio»

LUGANO - Grande serenità, grande voglia di lavorare, poco tempo da perdere. Chiuso un caso (quello relativo a Calle Andersson), pensando al Kloten, avversario sabato, a Lugano stanno cercando di capire come risolvere il problema relativo all'infortunio di Thürkauf.

«Nel primo istante nessuno si è ovviamente mostrato contento della situazione - ha spiegato Luca Gianinazzi, coach bianconero - Nessuno è ovviamente contento che Calvin si sia fatto male. Io in primis. In generale però credo che la reazione sia subito stata positiva da parte soprattutto dei ragazzi con più esperienza all'interno del gruppo. E credo che questo alla fine sia sempre così: quando qualcuno che ha un ruolo di primo piano si fa male, qualcun altro ha la chance di prendere il suo un posto. Io sono il primo super curioso di vedere come saremo, come reagiremo».

Al posto di Calvin potrebbe trovare spazio Lorenzo Canonica.
«Calvin ha un ruolo importante, è un ragazzo che gioca magari 17'-18'-19'-20' a partita. Vuol dire che non solo perdi un giocatore, ma perdi venti minuti di gioco. E quindi è chiaro che per domani Lorenzo avrà un'ottima opportunità. Ma non credo che sia da una partita che dipenderà poi la sua carriera».

Calle Andersson era un po' "sceso" nelle gerarchie. Cosa è successo?
«In realtà non è successo qualcosa di particolare. Io credo che lo sport sia una meritocrazia e in questa squadra chi decide le gerarchie sono io. Per una questione di equilibrio all'interno del nostro line-up, per una questione anche di ruoli, Calle è "finito" come ottavo difensore. Già agosto era tra il settimo e l'ottavo posto, adesso era all'ottavo posto. È successo solo questo. L'arrivo di Aebischer e la crescita di Hausheer hanno fatto in modo che lui finisse in quel posto. E lui chiaramente non era non era contento della situazione. In realtà tutta la situazione non è mai stata un peso. È chiaro che è stato un peso per lui il fatto di non avere il ruolo che pensava giusto per sé. E penso anche che abbia sofferto per questo. Però all'interno della squadra non lo ha mai fatto pesare a nessuno. Si è sempre comportato in maniera ottima, si è sempre allenato nella maniera giusta e non è mai stato qualcosa che ha creato delle questioni. Dei problemi nello spogliatoio».

Il Lugano segna tanto, va molto bene in attacco, ma magari soffre un po' in difesa.
«Non sono così d'accordo che soffriamo in difesa. Se guardiamo l'ultima partita posso dire di sì, ma quella contro il Berna è stata una partita un po' strana. Però se guardo al match con il Losanna, non ci ho visti sofferenti neanche un po' in difesa. Col Davos in casa non ci ho visti sofferenti neanche un po' in difesa. Quindi, in realtà, sono abbastanza contento di come abbiamo iniziato con il nostro gioco difensivo. Dobbiamo imparare sul lungo termine a non farci del male da soli, questo è vero. Quando iniziamo a voler giocare in maniera troppo rischiosa in attacco, quello è il momento che ci esponiamo in difesa. Quindi spesso la nostra cattiva difesa non viene dalla difesa stessa ma viene da perdite di dischi inutili in zona offensiva».

Il Kloten è cambiato tanto rispetto all'anno scorso.
«Gioca in maniera diversa. Devo dire che sono molto ben organizzati e soprattutto a livello difensivo concedono molto poco e sono molto pazienti. Una delle loro forze è quella di aspettare situazioni favorevoli per loro e, comunque, riuscire a giocare in maniera aggressiva».

È sorprendente vedere il Rapperswil in alto in classifica e il Ginevra in basso?
«A dire la verità non ho ancora guardato la classifica, non scherzo. So che il Rapperswil è primo ma non sapevo del Ginevra. Adesso che me lo dite, sì, sono sorpreso. Il Rapperswil è una buona squadra, soprattutto offensivamente riesce a creare tante occasioni. I sangallesi sono molto bravi a creare situazioni favorevoli e a tenere il "flow" della partita dalla loro parte».