Stefano Togni ha parlato di HCAP, HCL e della Nazionale: «Sfidare tre squadre di un certo blasone potrà solo fare bene ai nostri giocatori».
I rossocrociati affronteranno Finlandia, Svezia e Cechia alla Karjala Cup.
HELSINKI - Nella giornata odierna la Svizzera scenderà sul ghiaccio per disputare il primo match valido per la Karjala Cup, contro i padroni di casa della Finlandia (ore 17.30). Sabato la truppa di Fischer affronterà invece la Svezia, mentre domenica la Cechia. «È un torneo di alto livello», sono state le parole di Stefano Togni, ex attaccante di Lugano e Ambrì degli anni '90. «Sfidare tre squadre di un certo blasone potrà soltanto fare bene ai nostri giocatori, i quali hanno la possibilità di imparare tanto e di abituarsi a un ritmo elevato in vista dei Mondiali».
Per l'occasione Fischer ha convocato 27 giocatori e fra questi spiccano i ticinesi Dario Simion e Attilio Biasca, così come il bianconero David Aebischer e il biancoblù Gilles Senn. «È sempre un piacere poter ammirare dei ticinesi in Nazionale. Simion è ormai diventato un pilastro e viene convocato regolarmente, mentre Biasca è in crescita costante e ha già dimostrato lo scorso anno di meritare questo palcoscenico. Dal canto suo Senn è un ottimo portiere, aumenta il proprio livello a ogni partita e si sta rendendo protagonista di una stagione positiva con l'Ambrì. Infine ad Aebischer non potrà fare che bene staccare un po' la spina, per poter tornare alla Cornèr Arena con nuovi stimoli».
Parlando di National Legaue, la regular season è ormai giunta a 1/3 del campionato. Conduce la graduatoria lo Zurigo (39 punti), mentre Ambrì (24) e Lugano (22) occupano rispettivamente la nona e la decima posizione, anche se i leventinesi hanno disputato una gara in più. «Le ticinesi sono attualmente un po' in difficoltà, ma la sosta arriva nel momento giusto. La classifica è relativamente corta, per cui sarà sufficiente inanellare qualche vittoria per ritrovarsi nuovamente nei piani alti. Niente è perduto, bisogna stare tranquilli e lavorare bene durante la pausa».
Cosa ne pensi del nuovo acquisto bianconero Justin Schultz? «Sono curioso di vederlo all'opera, anche perché ha militato 12 anni in NHL – dove ha vinto due Stanley Cup – e non ha bisogno di presentazioni. È stato preso per dare equilibrio alla difesa, ma necessita di un po' di tempo per familiarizzare con la nuova realtà. Dal canto suo Dahlström ha purtroppo commesso degli errori che sono costati caro, ma non bisogna puntare il dito solo su di lui e adesso Gianinazzi avrà anche l'opportunità di schierare due difensori stranieri contemporaneamente. La rosa è eccellente e la squadra può risalire la china».
L'Ambrì ha invece ingaggiato Chris DiDomenico, il quale si è già messo in evidenza con il suo nuovo club. «Un giocatore come lui preferisco averlo in squadra piuttosto che contro. Regala tantissime emozioni, mette sul ghiaccio tutte le energie ed è un giocatore di peso sia in pista sia fuori. Per l'Ambrì è stato un acquisto azzeccatissimo, Paolo Duca e Luca Cereda hanno messo a segno un colpo importante e lo considero il tassello che mancava alla rosa. Lilja? Ad Ambrì ha giocato con poca continuità e non è stato in grado di esprimere tutto il suo potenziale. Cercava una situazione in cui gli dessero più minuti di ghiaccio e a Friboro potrà rilanciarsi insieme a diversi suoi connazionali».