Ngoy e il finale di regular season: «Un vero casino...»

AMBRÌ/LUGANO - «Un vero e proprio casino», così Michaël Ngoy ha definito la situazione venutasi a creare in National League a due giornate dal termine della stagione regolare. Due turni tutti da vivere, direttamente in pista o comodamente dal divano di casa, in attesa dei verdetti che sabato sera sanciranno chi potrà festeggiare (seppur un traguardo intermedio) e chi dovrà invece “piangere”. Lanciarsi in pronostici? Impossibile con una situazione di classifica simile, nella quale dal Langnau ottavo al Rapperswil dodicesimo ci sono la miseria di quattro punticini. 

«La cosa bella è che l'Ambrì (nono, ndr) ha il destino nelle proprie mani – ha dichiarato l'ex difensore dell'HCAP – Se vincono entrambe le partite sanno che entreranno nei play-in e questo è già un buon punto di partenza».

Sei fiducioso?
«Sì, anche se con l'Ambrì non si sa mai... A volte ti aspetti grandi cose e fanno fatica, come è successo contro l'Ajoie, mentre altre volte quando non ti attendi niente - come a Davos, dove hanno offerto una prestazione davvero solida - ecco che i biancoblù ti sorprendono in positivo. È sempre difficile lanciarsi in pronostici».

Entrando più nel dettaglio, anche in considerazione del calendario, come vedi la situazione dei leventinesi?
«Sono convinto che debbano fare di tutto per ottenere la posta piena contro il Berna, perché nella stessa sera il Friborgo andrà a Losanna, dove non è affatto scontato che vincerà malgrado i vodesi siano già certi di arrivare primi. Per questo motivo il Gottéron potrebbe aver assolutamente bisogno della vittoria sabato per essere nella top-6. Alla luce di ciò, trovo che la sfida di giovedì sia di capitale importanza».

Il Berna è andato a punti nelle ultime cinque partite, ottenendo quattro vittorie piene e una sconfitta all'overtime...
«È vero che il Berna sta giocando bene, ma anche l'Ambrì ha le sue armi e lo ha dimostrato nelle ultime due uscite. Dispone di una prima linea davvero pericolosa e non deve temere gli Orsi. Sono convinto che ci sarà la giusta tensione. Ci sarà un po' di nervosismo, ma quel nervosismo positivo, non quello che ti fa giocare peggio... L'Ambri non deve guardare i risultati delle altre partite, perché come detto ha il destino nelle sue mani».

Fossi il capitano dell'Ambrì, cosa diresti in spogliatoio?
«Onestamente c'è poco da dire e non servono tante parole. Hanno una chance di fare qualcosa di grande e soltanto ciò basta per motivare la squadra. Anche Cereda non avrà bisogno di dire molto... Se tremeranno la gambe? No, e lo abbiamo visto contro Davos e Bienne, dove la risposta è stata oltremodo positiva. I leader all'interno della squadra non mancano...».

Il Lugano è a un passo dalla finale playout...
«È un fallimento totale su tutta la linea. Anche se dovessero arrivare le vacanze anticipate, evitando la sfida con l'Ajoie, sarebbe una stagione fallimentare. Hanno sbagliato tutte le decisioni, compresa quella relativa alla separazione da Gianinazzi, arrivata troppo tardi. A mio avviso, a Lugano hanno voluto imitare l'Ambrì con Cereda, puntando su un giovane allenatore locale, ma evidentemente hanno sbagliato alcune valutazioni. E pensare che qualche anno fa parlavano di titolo...».

Come ti spieghi un'annata così negativa?
«Sinceramente? Non ho una risposta, aspetto quelle del club a fine campionato. Con una squadra importante come quella bianconera, e con i mezzi a disposizione, è inammissibile portare a termine un campionato del genere. A inizio stagione un giornalista romando mi aveva chiesto di stilare il mio pronostico e avevo messo il Lugano terzo. Ci credevo, ancor di più dopo aver visto la squadra all'opera a Losanna, dove mi aveva destato un'ottima impressione. L'unico che salvo quest'anno è Luca Fazzini...».