«Se il Mondiale non andrà bene, forse CR7 sarà costretto a rimanere nel Golfo»
Arno Rossini: «Ronaldo vuol dimostrare di avere ragione».
DOHA - È un club che non ha fatto progressi negli anni, che fa scelte discutibili, che non supporta i suoi tesserati, che per allenatore ha prima scelto un direttore sportivo e poi un professionista che lui non rispetta… Con un’intervista che sarà ricordata a lungo, Cristiano Ronaldo ha distrutto il Manchester United. O meglio, ha cancellato il suo rapporto con i Red Devils. Perché se c’è una certezza, dopo le taglienti dichiarazioni rilasciate al Sun e la possibile azione legale da parte della società, è che a gennaio CR7 non sarà più il padrone di casa all’Old Trafford.
«Con quelle uscite, Ronaldo ha definitivamente chiuso la sua avventura a Manchester - ha confermato Arno Rossini - E forse anche quella nel calcio che conta. A meno che nel Mondiale…».
Una situazione che sembra senza via d’uscita, visto che in orbita Champions League non ci sono molti club abbastanza grandi da contenere l’ego del lusitano, potrebbe davvero cambiare dopo il Qatar?
«Io ne sono convinto. Oltre che per un risultato prestigioso, con il suo Portogallo Cristiano si batterà per rilanciare la propria carriera. Se la sua nazionale non farà un buon Mondiale, non saranno poi molti quelli che andranno a cercarlo. Forse sarà costretto a rimanere nel Golfo per continuare a giocare. Se però il risultato sarà buono…».
E la possibilità c’è?
«La possibilità c’è. Il Portogallo ha un buon gioco, esperienza e tanti elementi di qualità. Tutti, come da tempo scelto dal selezionatore Fernando Santos, si muovono al servizio di CR7, che risponde con prestazioni sempre molto positive».
Bruno Fernandes, João Cancelo... Nei primi giorni di ritiro in molti non hanno fatto le feste al cinque volte Pallone d’oro…
«Con le prime partite, vedrete, passerà tutto. Cristiano verrà messo a suo agio. E quando è così sa sempre fare la differenza. In quanto a motivazioni poi…».
Al Mondiale sono sempre massime.
«Vero. In questo Mondiale, che secondo me è il più importante della sua carriera, Cristiano non si concederà alcuna distrazione. Neppure per un attimo. Sarà ancora più attento, preciso, determinato, affamato di quanto già è solitamente. Ma è anche comprensibile: oltre alla gloria e, come detto, a un nuovo contratto, rincorrerà pure una piccola “vendetta”».
Sullo United.
«Vorrà dimostrare di non essere finito. Di poter essere ancora un elemento cardine in un top club. Di essere un valore aggiunto e non uno scarto ingombrante. Di avere ragione».
In pochi, dopo la rumorosa intervista, si sono schierati dalla sua parte.
«Riuscisse a essere protagonista in Qatar, in molti però rivaluterebbero le sue parole. Ne sono certo. E comincerebbero a guardare con altri occhi quello che accade all’Old Trafford».
Ronaldo spingerà al massimo. Ma dove può arrivare il Portogallo?
«Nel 2016 quella selezione vinse l’Europeo. Ha tradizione. Ha convinzione. Se tutto le andrà bene, potrebbe anche puntare alle semifinali. Sarebbe un risultato eccellente».
I lusitani potrebbero incrociare la Svizzera negli ottavi di finale. Che match sarebbe?
«Non un incontro semplice per noi. In quella sfida la truppa rossocrociata non partirebbe infatti favorita. Ma non c’è da sorprendersi: contro un Portogallo e un Ronaldo “in palla”, nessuna squadra lo sarebbe».