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QATAR 2022Kobel, numero 2 dietro a Sommer: «Diventare titolare non è una cosa naturale»

18.11.22 - 19:22
Parola al 24enne del Borussia Dortmund dopo la nomina dello staff tecnico elvetico
keystone-sda.ch / STF (LAURENT GILLIERON)
Kobel, numero 2 dietro a Sommer: «Diventare titolare non è una cosa naturale»
Parola al 24enne del Borussia Dortmund dopo la nomina dello staff tecnico elvetico
«Cerco sempre di tenermi lontano da tutti i rumors. Preferisco concentrarmi su me stesso, sul lavoro, sulle mie performance».
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ABU DHABI - Sarà Gregor Kobel il vice di Yann Sommer. Nel malaugurato caso che quest'ultimo dovesse riscontrare qualche problema fisico, sarebbe l'estremo difensore del Borussia Dortmund a difendere la nostra porta al Mondiale. Così ha deciso lo staff tecnico elvetico, che ha "relegato" Jonas Omlin nel ruolo di terzo portiere. 

Gregor Kobel, cosa ne pensi del fatto di essere stato ufficialmente nominato il vice di Sommer nella gerarchia dei portieri della Nazionale?
«Ho sempre cercato di fare del mio meglio con il Dortmund, sia in Bundesliga che in Champions League. Essere il numero 2 dietro a Yann, che logicamente è il titolare, era un obiettivo per me, e ne sono felice».

Sommer non è sembrato al meglio contro il Ghana: siete pronti per questo?
«Farò tutto il possibile per sostenere Yann nei prossimi giorni, assicurandomi che sia pronto per la partita di giovedì contro il Camerun. Sarà comunque responsabilità mia farmi eventualmente trovare pronto».

Spesso il numero 2 diventa il numero 1, un giorno...
«A lungo termine, il mio obiettivo non è quello di essere sempre il numero 2. Ovviamente c'è l'idea di diventare il titolare un giorno e questo è il mio obiettivo. Ma non è una cosa che viene naturale. Devo continuare a fornire buone prestazioni e progredire ulteriormente».

Parlaci della tua carriera: hai lasciato la Svizzera molto presto, per la Germania, per l'Hoffenheim...
«Sì, me ne sono andato a 16 anni. Era un passo che dovevo fare per aprirmi altre opportunità. L'Hoffenheim aveva un piano di sviluppo per me, con degli obiettivi. Questo club mi ha mostrato un percorso che il GC non ha fatto. In seguito, però, ho dovuto fare delle scelte, ho potuto giocare nell'Augsburg e nello Stoccarda grazie ai buoni rapporti che ho sempre avuto con l'Hoffenheim. Questa è la vita di un giocatore. E alla fine il percorso intrapreso mi ha portato a Dortmund, dove sono molto felice di giocare ora».

Hai 24 anni, ma sei sempre più sotto i riflettori: come affronti questa situazione?
«Anche se al momento le cose stanno andando bene, cerco sempre di tenermi lontano da tutti i rumors. Preferisco concentrarmi su me stesso, sul lavoro, sulle mie performance».

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