Bryan Swanson: «Ho diversi colleghi gay, alla FIFA ci prendiamo cura di tutti»
«L’orientamento sessuale? Ci hanno assicurato che tutti saranno i benvenuti».
DOHA - In Qatar i diritti, quelli dei lavoratori e quelli civili, sono quotidianamente calpestati? I protagonisti dei Mondiali, come anche tutti quelli che entreranno nel Paese per assistere alle partite, rischiano di vivere un mese da incubo?
Per difendere la manifestazione, per difendere i suoi interessi, la FIFA ha cercato di spegnere l’incendio innescato dalle polemiche piovute da ogni angolo del mondo. Prima ha parlato il presidente Gianni Infantino, che ha difeso la scelta fatta dalla Federazione, il suo comportamento come anche le tradizioni dello Stato del Golfo, poi si è esposto Bryan Swanson.
Nel tentativo di dispensare serenità, il responsabile delle relazioni con i media del "governo del calcio" ha deciso di fare coming out. «Sono qui in Qatar e sono gay - ha raccontato il 42enne scozzese - Occupo una posizione privilegiata, di fronte al mondo, come uomo gay. Ho riflettuto a lungo se condividere o meno con voi il mio orientamento sessuale, ma ho pensato che fosse la cosa giusta da fare. Ho diversi colleghi omosessuali ma la FIFA è un'organizzazione inclusiva, che si prende cura di tutti. Per quanto riguarda il Qatar, le autorità ci hanno assicurato che tutti saranno i benvenuti. Sono pienamente consapevole del dibattito, certo, e rispetto pienamente il diritto degli altri a pensarla diversamente. Posso capirlo. So però anche per cosa stiamo combattendo».