Karl Engel a poche ore dal match da dentro o fuori con la Serbia: «Loro proveranno a metterla sul piano delle emozioni»
«Un pronostico? Dico che finirà in parità».
DOHA - 90' (ma sicuramente qualcuno in più) per acciuffare il biglietto degli ottavi di finale. Venerdì sera, alle 20, la nostra Nazionale si giocherà tutto in un match da dentro o fuori contro la Serbia. A meno di un clamoroso exploit del Camerun con il Brasile, alla Svizzera basterà un pareggio per festeggiare. Speculare? No, non è la ricetta che ha in mente Murat Yakin. Servirà dunque maggior verve in zona offensiva rispetto a ciò che abbiamo visto nelle prime due partite, dove gli elvetici hanno scagliato in totale la miseria di tre tiri in porta (tutti contro la nazionale africana).
Che partita dobbiamo aspettarci? Ne abbiamo parlato con Karl Engel, ex portiere della Nazionale rossocrociata. «Evidentemente sarà un incontro molto teso, sia a livello di punteggio che sotto l'aspetto emotivo. Bisognerà accettare il fatto che loro proveranno a metterla sul piano delle emozioni. Da parte nostra dovremo cercare di non farci distrarre. La Serbia? Ha dei giocatori di grande autorità, che sanno giocare a calcio a tutto campo».
Avere a disposizione due risultati su tre è senza dubbio un bel vantaggio, ma potrebbe anche rivelarsi un'arma a doppio taglio...
«Non penso. Dovremo essere bravi noi a far sì che questo sia un vantaggio fino in fondo. I giocatori sono abbastanza maturi per gestire questa situazione».
Come valuti il nostro Mondiale fin qui?
«Sopra le aspettative sia a livello di gioco che di risultati. D’altronde tutti alla vigilia dicevano che la partita di venerdì sarebbe stata una finale. Arrivarci con due risultati su tre a disposizione, diciamo che è molto positivo».
Eppure in attacco, soprattutto con il Brasile, siamo risultati timidi (per usare un eufemismo): cambieresti qualcosa nello schieramento?
«No, personalmente non farei cambi anche se sono d'accordo che con il Brasile si è osato troppo poco. Ma ricordiamoci che avevamo di fronte una delle migliori nazionali del pianeta».
Quale potrebbe essere la chiave di volta contro la Serbia?
«Ci vuole un po' più di sostegno per Embolo. Lo abbiamo visto contro il Camerun che dal momento in cui è entrato Seferovic la Svizzera ha assunto un atteggiamento più offensivo. Potrebbe essere lui il nostro asso nella manica».
Murat Yakin come starà vivendo queste ore di spasmodica attesa?
«Il suo comportamento durante le partite è abbastanza significativo ed è lo specchio della squadra: fa trasparire molta tranquillità e calma. Elementi che serviranno venerdì…».
Un pronostico?
«Penso che finirà in parità…».