Conferenza stampa di bilancio per la Svizzera a poche ore dall'uscita di scena dal Mondiale
«Contro il Portogallo non eravamo sufficientemente freschi. Loro hanno schierato otto giocatori "nuovi" e in campo lo si è visto...».
DOHA - Chiuso tristemente il Mondiale, in casa Svizzera è tempo di bilanci e di profonde riflessioni. Il direttore delle squadre nazionali Pier Tami, il presidente dell'ASF Dominique Blanc e l'allenatore Murat Yakin hanno incontrato la stampa, per le prime considerazioni a poche ore dal tracollo contro il Portogallo.
In conferenza stampa il primo a prendere la parola è stato Blanc: «La metà delle squadre partecipanti è già a casa. Abbiamo vissuto tre settimane in un'atmosfera fantastica. La Nazionale è riuscita nuovamente ad arrivare agli ottavi di finale di un torneo importante ed è sopravvissuta a un girone difficile. Sicuramente siamo delusi dalla partita di ieri, ma non va dimenticato che il Portogallo è un avversario forte. Ciò che non uccide fortifica: a breve inizieranno le qualificazioni per l'Europeo ed è su questo che vogliamo concentrarci ora».
Questa, invece, l'analisi di Pier Tami: «Se Yakin deve temere per il suo futuro? No, per niente - ha detto Tami - Naturalmente nelle prossime settimane analizzeremo nel dettaglio quanto successo. È con noi da un anno e tre mesi e durante questo periodo ha portato la Svizzera direttamente alla Coppa del Mondo. Non possiamo buttare via quanto di buono fatto fin qui. I sei punti ottenuti nella fase a gironi è uno dei migliori risultati di sempre. L'aspetto negativo è che non siamo riusciti a esprimerci al nostro livello negli ottavi di finale. Ci sono molte ragioni che spiegano la partita con il Portogallo e bisognerà fare un'analisi accurata. Il nostro livello fisico non era all'altezza di quello dei nostri avversari. La delusione è molto grande, anche se è giusto fare i complimenti ai portoghesi. Se qualche giocatore ha chiuso con la Nazionale? Non ho sentito nulla da nessuno in tal senso».
Sulla frustrazione dei calciatori: «È stata una grande delusione - ha continuato Tami - L'errore sarebbe cercare di trovare delle soluzioni a caldo. I giocatori ieri non si aspettavano nulla, ma evidentemente ci sono stati vari aspetti che non hanno funzionato. Dobbiamo restare uniti anche nei momenti difficili».
Dal canto suo Murat Yakin non ha voluto nascondersi, assumendosi le sue responsabilità: «Non sono responsabile soltanto delle vittorie, ma anche quando le cose non vanno bene. Avevamo una strategia chiara, un piano che purtroppo non ha funzionato. Con Widmer fuori causa, il nostro obiettivo era quello di giocare alti con Vargas e Fernandes. Purtroppo non siamo riusciti a mettere sufficiente pressione sugli avversari. Ma i gol che abbiamo incassato non erano una questione di sistema. Semplicemente non eravamo sufficientemente freschi. L'avversario aveva otto giocatori nuovi in campo e lo si è visto...».
Ai ragazzi Yakin cos'ha detto? «Li ho ringraziati per il loro impegno, per quello che alla fine è stato un buon anno. Nella fase a gironi abbiamo mostrato grandi cose, regalando diverse soddisfazioni al popolo svizzero. Ieri non è stata la nostra giornata. Guardiamo avanti».