Cabala, pararigori e maghi: rischio storia per la semifinale
Argentina favoritissima ma la Croazia non vuol essere vittima
LUSAIL - Tra imbattibilità, cabala e campioni sulla via del tramonto - ma ancora incredibili - Argentina-Croazia rischia di diventare una pietra miliare del pallone.
Una di fronte all’altra, al Lusail Iconic Stadium (questa sera, dalle ore 20), la selezione di Luis Scaloni e quella di Zlatko Dalic daranno di certo vita a un incrocio di enorme intensità e passione. La speranza dei tifosi è che sia anche una bella partita…
Una partita che l’Albiceleste affronta con il favore del pronostico dalla sua parte. Vuoi per la consapevolezza di un gruppo che ha vinto 40 degli ultimi 41 incontri disputati (unica sconfitta, al debutto mondiale contro l’Arabia Saudita), vuoi per la fame di chi non si è saziato con il trionfo nella Copa America dello scorso anno, Leo Messi e compagni avranno su di loro tutti gli occhi (e tutta la pressione) del mondo.
Quanto successo in Qatar dice che hanno il carattere ma anche le qualità per superare ogni ostacolo. Quanto successo nella storia dei Mondiali dice che in semifinale non sbagliano quasi mai. Ogni volta che sono arrivati a questo punto in una Coppa del Mondo (i precedenti sono cinque), i gauchos sono infatti stati in grado di proseguire nel loro cammino.
La tavola non è in ogni caso apparecchiata per il loro banchetto.
Insensibile al fatto di poter mettere la parola “fine” alla carriera in nazionale di Messi, la Croazia sogna infatti di avere nuovamente la possibilità di giocare una partita per il titolo. Di avere la possibilità di “vendicare” la sconfitta patita dalla Francia quattro anni fa. Per questo, per far diventare realtà i propri desideri, Modric e compagni caleranno sul tavolo tutti i loro jolly. Ripartendo da quella solidità difensiva che ha permesso loro di incassare appena 3 gol nei 510’ giocati in Qatar e che li ha visti perdere solo una delle ultime 20 partite disputate. Ripartiranno dalla certezza di avere quasi due risultati su tre a disposizione. Già perché, una volta che i 90’ scadono, i balcanici diventano quasi insuperabili.
Negli ultimi Mondiali passarono ottavi e quarti di finale (contro Danimarca e Russia) aggrappandosi ai rigori. In questi si sono ripetuti eliminando con i tiri dal dischetto prima il Giappone e poi il Brasile. Protetti (anche) dagli interventi di Dominik Livakovic, potranno quindi permettersi di pazientare e speculare. Non è un vantaggio da poco. Pure l’Argentina ha in Emiliano Martinez un pararigori formidabile; di rischiare tutto dagli undici metri però, c’è da scommetterci, i sudamericani non avranno voglia. Punteranno sul talento della Pulce per chiudere prima la vertenza.