Il dado è tratto: la seconda semifinale ha sorriso alla Francia, vittoriosa 2-0 sul Marocco
Intanto il Portogallo, deluso dopo il ko nei quarti, insiste per Mourinho. No al doppio incarico. Sarà addio alla Roma?
Non tutto è stato semplice, ma alla fine la Francia è riuscita a qualificarsi per l'ultimo atto del Mondiale, dove domenica affronterà l'Argentina. Nel penultimo atto della competizione i transalpini hanno battuto 2-0 un Marocco che ha venduto cara la pelle. Decisive le reti di Theo Hernandez (5') e Kolo Muani (79'). La finalina fra deluse opporrà invece lo stesso Marocco alla Croazia.
Con Fernando Santos sempre più vicino all’addio alla panchina del Portogallo, i quotidiani lusitani rilanciano la candidatura di José Mourinho, attuale allenatore della Roma. Stando a “Record”, la Federazione vuole al 100% lo SpecialOne, legato però ai giallorossi fino al 2024. Rispetto alle prime indiscrezioni, l’ipotesi di un doppio incarico non sarebbe però presa in considerazione. Sarà addio alla Roma? Affaire à suivre.
L’Argentina ha vinto meritatamente, il primo a riconoscerlo è stato il ct Dalic («Non ho nulla da rimproverare ai ragazzi, sono orgoglio del nostro Mondiale. La sconfitta è meritata»), ma questo non vuol dire che ai croati sia piaciuta anche la direzione di gara di Orsato. In particolare, a puntare il dito contro il fischietto italiano, è stato il capitano Luka Modric. «Siamo stati bene in campo fino al rigore, che per me non c'era. Alvarez tira e colpisce il nostro portiere - ha spiegato il fuoriclasse - Di solito non parlo di arbitri, ma qui è impossibile non farlo. Orsato è uno dei peggiori che conosco. In carriera l’ho incontrato molte volte e non ho mai un buon ricordo di lui. È un disastro. Complimenti all'Argentina, ma il primo rigore ci ha ucciso».
In attesa di scoprire chi dovrà affrontare domenica per il titolo di campione del mondo, in Argentina si godono Leo Messi e la frizzantezza di tutta la selección di Scaloni. La stampa, in coro, celebra oggi la Pulce, devastante e protagonista del «miglior Mondiale della sua vita». Pochi i dubbi, con i media che parlano di un «Messi in stato di grazia», capace di ispirare i compagni e innescare Julian Alvarez, letale.