All'inseguimento del mito di Maradona, l'Argentina di Messi ce l'ha fatta e ha riscritto la storia: «La cosa più bella che ci sia»
La Selección di Scaloni ha messo le mani sulla Coppa. «Il merito è tutto dei ragazzi, siamo nati per soffrire». Dybala: «Adesso vogliamo brindare e festeggiare».
LUSAIL - Il Mondo è dell'Argentina e di Leo Messi. Come una liberazione, un trionfo tanto atteso quanto importante, giunto al termine di un Mondiale giocato in crescendo. Dall’incubo vissuto all’esordio contro l’Arabia Saudita, alla folle finale di Lusail contro la Francia, con i primattori che ancora faticano a realizzare ciò che è accaduto. «Non me ne rendo ancora conto, ma è fantastico essere campioni del mondo - ha commentato Lionel Scaloni, ct e condottiero dell’Albiceleste - Il merito è dei ragazzi e di questo gruppo incredibile, sempre capace di reagire e soffrire. Con tutte le critiche che abbiamo ricevuto, ora voglio dire alla gente di gioire e godersi questa vittoria».
Un traguardo storico che mancava dal 1986, quando Maradona - leggenda del calcio deceduta poco più di due anni or sono - portò sul tetto del mondo la Selección. «Quello che è successo oggi passerà alla storia, quello che la gente ci ha regalato in questo mese è stato incredibile. Adesso vogliamo brindare e festeggiare», ha commentato il romanista Paulo Dybala, entrato negli ultimissimi minuti e a segno nei rigori».
Rimontata due volte dalla Francia, l'Albiceleste ha sofferto fino alla fine. «Nonostante tutto siamo rimasti calmi. Ci siamo detti che non c'è gusto senza sofferenza....», ha “scherzato” il difensore Tagliafico.
Da parte sua Leo Messi, premiato come miglior giocatore del torneo, ha vinto anche l'ultimo trofeo che gli mancava e non ha nessuna intenzione di fermarsi... «È pazzesco che sia andata così. Si è fatta desiderare, ma è la cosa più bella che ci sia: guarda questa coppa, è bellissima… - ha commentato il fuoriclasse - Sapevo che Dio me l’avrebbe data, avevo il presentimento che sarebbe andata così. Abbiamo sofferto, ma ce l’abbiamo fatta. Adesso non vediamo l’ora di tornare in Argentina per vedere quanta festa ci sarà tra la gente», ha aggiunto la Pulce, precisando che la sua carriera in Nazionale non è certo finita. «Amo il calcio, amo quello che faccio. Adoro questo gruppo. Voglio continuare a vivere qualche altra partita da campione del mondo».