Il team principal delle rosse potrebbe salire la scala gerarchica.
Il 51enne italo-svizzero era uno dei fedelissimi di Camilleri.
MARANELLO - Abu Dhabi sarà l’ultima tappa di una stagione - l’ennesima - estremamente travagliata per la Ferrari. Una stagione che, probabilmente, regalerà una rivoluzione. Già salutati Sebastian Vettel, che andrà in Aston Martin, e il tecnico Simone Resta, promesso sposo della Haas, la scuderia potrebbe prestissimo far registrare altri addii eccellenti.
Il nome sulla bocca di tutti è quello di Mattia Binotto, indicato dai più come uno dei maggiori responsabili per gli ultimi fallimenti. Il team principal sarà licenziato? Può essere, soprattutto tenendo conto del fatto che nel recente passato ha lavorato contando sulla “protezione” di Louis Camilleri, che proprio nelle scorse ore ha salutato tutti lasciando la carica di Amministratore Delegato. Il 51enne italo-svizzero non è ritenuto perfetto per un ruolo nel quale, oltre alle conoscenze, serve carisma. Questo però potrebbe convincere la proprietà - rappresentata al momento da John Elkann - a collocarlo in un altro ruolo, a offrirgli quella poltrona occupata proprio dal mentore-amico Camilleri.
Colpevole (ma non è stato l’unico), Binotto potrebbe quindi finire con l’essere promosso, lasciando comunque la guida della squadra. Le acque rimarranno relativamente calme fino a dopo il weekend. Quando la stagione sarà andata in archivio, però, in casa della Rossa potrebbero arrivare onde altissime.