Se una regola stoppa lo show.
Ora che ci si poteva permettere di sognare una nuova Arnoux-Villeneuve...
PORTIMÃO - Ma può un mondiale di Formula1 essere deciso dai track limits? Andate a rivedervi la mitica sfida di Digione 1979 tra Arnoux e Villeneuve poi ditemi che cosa ne pensate. Con le regole attuali li avrebbero fermati e squalificati per chissà quante gare. Avrebbero cancellato quella che ancora oggi è l’immagine icona di tutti i duelli della storia della Formula 1. Per aver sorpassato i limiti della pista, come segnalato dai sensori affogati nell’asfalto, Max Verstappen ha dovuto cedere la vittoria in Bahrain a Hamilton, la pole position di Portimão a Bottas e poi perdere pure il punto assegnato per il giro più veloce nella stessa gara portoghese.
Senza arrivare a dire che ce l’hanno con la Red Bull come ha cercato di lasciar intendere Helmut Marko, è probabilmente arrivato il momento di intervenire su un regolamento che rischia di penalizzare uno dei campionati più combattuti degli ultimi anni. Cominciamo con il dire che in presenza di una regola quella regola va rispettata e quindi non si vedono cospirazioni nelle penalizzazioni imposte a Max. Ma poi aggiungiamo pure che questa regola sta creando più problemi che altro. È tutto da dimostrare che Max abbia ottenuto il tempo che gli avrebbe permesso di partire in pole in Portogallo solo perché è uscito dai limiti della pista in curva 4. Il sensore però ha registrato la scorribanda e la cancellazione del tempo è scattata in automatico.
La soluzione migliore sarebbe fare in modo che ci siano dei rallentamenti reali per chi interpreta la pista a suo piacimento senza rispettare i limiti. Un cordolo più alto, la ghiaia all’esterno, potrebbero essere soluzioni perfette per evitare l’impiego dei sensori e quindi di penalizzazioni eccessive. In un mondiale che si annuncia tirato come questo imperniato sulla sfida tra Hamilton e Verstappen anche pochi punti alla fine potrebbero essere decisivi. Sarebbe quindi auspicabile fare chiarezza per evitare polemiche in futuro. Lo stesso Verstappen le ha chiamate battaglie “old school”. Oggi che stanno tornando, sarebbe davvero un controsenso neutralizzarle o punirle. Finché la sicurezza viene garantita, i piloti devono poter combattere tra di loro. Un ruota a ruota come quello tra Max e Lewis alla prima chicane di Imola ce lo ricorderemo a lungo. Lasciateci divertire come un automobilista con auto targata straniera sulle autostrade italiane…