Max Verstappen metterà la parola fine al regno di Lewis Hamilton? I risultati stanno parlando...
Il successo di Le Castellet ha portato l'olandese a +12 sul britannico.
Dal nostro corrispondente Umberto Zapelloni
LE CASTELLET - Per capire se Max Verstappen ha davvero qualcosa in più di Lewis Hamilton nella caccia al Mondiale 2021, bisogna cominciare a guardare che cosa ha in meno. Può davvero essere utile. Anche perché Max ha meno anni, meno vittorie, meno pole position, meno giri veloci, meno soldi, meno cani e certamente meno titoli mondiali di Lewis Hamilton. In più ha una fidanzata con figlio a carico, cose che capitano se ti innamori della ragazza di un tuo ex compagno di squadra (Kvyat), figlia di un campione del mondo famoso anche per le sue conquiste femminili (Nelson Piquet).
Ma questo non c’entra molto con la caccia al titolo. Sono tutti i meno che contano di più. Scusate il gioco di parole. Si trasformano in un’extra motivazione che fa di Max il primo vero grande candidato alla successione di re Lewis VII che mai avrebbe pensato di trovarsi in un sentiero così stretto e pieno di spine nella sua rincorsa all’ottavo titolo. Quello che abbiamo visto in Francia ci racconta che Max Verstappen è cresciuto tanto anche dal punto di vista mentale. Al contrario di Lucio Battisti, Max non trovava mai una risalita dopo una discesa ardita. Si impantanava nei suoi errori.
A Le Castellet, invece, dopo l’arroganza della prima staccata che lo ha portato fuori pista quasi sulla strada che porta verso la Costa Azzurra, ha costruito quella che ha oggi è la più significativa delle sue 13 vittorie. Un successo che gli ha permesso di allungare a 12 lunghezze il suo vantaggio in campionato, un’altra sensazione nuova, visto che è andato al comando per la prima volta dopo Montecarlo.
Guida una Red Bull che ha messo le ali anche a Perez, ma non era scontato che, una volta ritrovatosi al volante di un’auto vincente, Max restasse quel SuperMax che avevamo visto sparso qui e là nei 126 gran premi che ha già corso a soli 23 anni. Che il ragazzo avesse talento si capiva. Che lo avesse ereditato più dalla mamma che da papà Jos, pure. Ma anche questo c’entra poco. Perché Max, un campione costruito a tavolino dai suoi genitori, sta dimostrando di essere un esperimento decisamente riuscito. Detto questo è altamente sconsigliato mettere vostro figlio su un kart ancora prima che impari a camminare. C’erano dei punti interrogativi sulla sua
tenuta una volta andato in testa al campionato visto che avendo saltato le serie minori, non aveva esperienza in materia. Le prime gare del dopo leadership ci stanno dimostrando che il ragazzo ha unito alla sfacciataggine anche la testa, senza per questo perdere la voglia di rischiare lasciando volare la fantasia (come nella scelta di un pit in più degli altri). Adesso ha due gare, una dietro l’altra, sulla pista di casa Red Bull per prendere il largo. Dovesse riuscirci la rivoluzione sarebbe già completa.