Trattative calde: lo spagnolo potrebbe presto firmare con l'Aprilia
In attesa della decisione di Rossi...
ZELTWEG - dal nostro corrispondente Leonardo Villanova
Tutto tace. E non solo perché i piloti sono ancora in vacanza, anche se quasi tutti hanno già ricominciato la preparazione fisica in vista dal ritorno in pista venerdì 6 agosto a Zeltweg. Ma anche perché, sotto traccia, molto sotto traccia, questi sono giorni intensi di trattative per definire la griglia della prossima stagione, con ben quattro posti ancora da riempire: c’è la Yamaha, innanzitutto, che con il divorzio annunciato di Maverick Viñales a fine stagione deve riempire due posti: quello di Maverick, salvo terremoti dell’ultim’ora, finirà a Franco Morbidelli, ma la cosa comporterà comunque il fatto di ridisegnare completamente la Petronas, destinata a perdere anche Valentino Rossi, che o smetterà, o tenterà l’azzardo Ducati con i colori del suo team (altrimenti ecco Marco Bezzecchi).
E in questo momento diventa difficile capire chi potrà riempire i vuoti: un nome papabile, ringrazi il passaporto inglese, è quello di Joel Dixon, pilota che se a valere fossero i risultati, meriterebbe un anonimato immediato. Circola pure il nome di Andrea Dovizioso, che però interesserebbe a Yamaha, ma non a Petronas. E poi c’è da capire se davvero il matrimonio Aprilia-Viñales si potrà fare o se, invece, ancora una volta a Noale si resterà a bocca asciutta dopo essersi fatti venire l’acquolina in bocca per un pilota.
Nel weekend di Assen, subito dopo la scoperta della rottura Viñales-Yamaha, i vertici di Noale non si sono nascosti nel dire come lo spagnolo rientrasse nei piani futuri, ma è chiaro come per la più piccola delle Case presenti in MotoGP ingaggiare il secondo pilota più pagato dopo Marc Marquez (7-8 milioni l’anno) non sia una delle operazioni più facili: considerando come l’Aprilia abbia un budget di poco più di 20 milioni a stagione, garantirsi i servigi di Maverick diventa impegnativo, a meno che non sia la stessa Piaggio ad aprire i cordoni della borsa. Attenzione però poiché nelle ultime ore le parti sembrano essersi avvicinate e non poco.
Al di là del discorso economico, c’è comunque quello tecnico: Viñales lascerebbe la M1, che è, al pari della Suzuki, la moto più dolce e facile da guidare, per passare al 4 cilindri a V della RS-GP, moto dotata di un motore sicuramente più “cattivo” rispetto al 4 in linea giapponese, ma che va guidata in maniera completamente differente. Capirla e poi sfruttarla al 100% richiederà sicuramente tempo, oltre a un pilota solido mentalmente e capace di mettersi in gioco. Ma il Viñales che in Germania chiude ultimo e una settimana dopo in Olanda fa la pole e finisce secondo, non è quel tipo di pilota.