Domenica a Sochi si è corsa una gara bellissima: si sono visti gli eredi di Hamilton, pieni di talento e personalità
La F1 è già pronta al cambio generazionale?
SOCHI - Primo Hamilton, secondo Verstappen. Chi giudica il Gran premio di Russia solo dal risultato rischia di prendere un abbaglio. Perché la gara di domenica è stata una delle più belle della stagione, movimentata dai giovani che stanno cercando di prendersi il palcoscenico anche a rischio di fare figuracce sulla pista scivolosa come una pista di hockey su ghiaccio. La Formula 1 è uno sport fortunato perché mentre si avvicina la fine dell'era Hamilton, all'orizzonte si vede già una pattuglia di eredi pieni di talento e di personalità. Ragazzi che non hanno timore di sua maestà Lewis e non hanno rispetto neppure del proprio box preferendo fare di testa loro.
Lando Norris a Sochi ha gettato una vittoria che si era costruito mattoncino su mattoncino fino al 50° giro perché si è fidato di quella che Niki Lauda giudicava la parte più importante per un pilota: il suo c… quello con cui sentiva la macchina. Ha mandato a quel paese gli ingegneri che gli consigliavano di tornare ai box a cambiare le gomme, ha continuato fino a che dopo essersi mezzo girato sull’acqua, ha capito che doveva passare alle gomme intermedie anche lui. Lo stesso ha fatto Leclerc, che però non stava vincendo la gara e il suo azzardo poteva davvero avere un senso. I loro no ai box li aiuteranno a crescere e a non sbagliare più. Non è da un errore così che si giudica un pilota di Formula 1. Ma è da errori così che si può giudicare il carattere di un pilota di Formula 1. Ed è meglio avere in squadra gente che ragiona d'istinto, che gioca d'azzardo, che si prende dei rischi che piloti computer destinati ad andare nel panico il giorno che mancheranno i messaggi dai box o si incepperà la telemetria. Gente che sbaglia, ma che sa anche improvvisare in caso di necessità, gente che fa dello straordinario e non dell'ordinario la sua regola di vita e di sport.
Norris e Leclerc, ma anche Verstappen e Russell, sono i degni eredi di Hamilton. A qualcuno ricordano Gilles e in effetti la generosità con cui si buttano in pista è molto villeneuviana. Sono ragazzi che cercano sempre di estrarre dalla loro auto il 110% e questo può portarli a sbagliare, ad esagerare. Sono errori che li aiuteranno a diventare campioni. Guardate come è cresciuto Max in questi anni. La cometa Gilles si è spenta troppo presto, non gli ha permesso di fare lo step successivo per diventare campione del mondo. Questi ragazzi hanno tutto dalla loro. Il talento, l'età, il carattere. Il futuro sta arrivando. Anzi è già arrivato.