L'ex pilota di MotoGP nella bufera dopo alcune dichiarazioni.
Marco Melandri aveva spiegato di aver contratto il virus per necessità. Poi le precisazioni: «Mai farei qualcosa di simile».
MILANO - «Ho preso il virus perché ho cercato di prenderlo e, al contrario di molti vaccinati, per contagiarmi ho fatto una fatica tremenda. L'ho fatto per potere essere in regola almeno per qualche mese e non è stato nemmeno facile», stanno facendo discutere le dichiarazioni di Marco Melandri, ex pilota MotoGP e campione del mondo della 250, che ha rilasciato un'intervista al portale "mowmag".
«Mi sono dovuto contagiare per necessità, dovendo lavorare e non considerando il vaccino un'alternativa valida», ha aggiunge. Negativo da giorni, Melandri - che ha vissuto il contagio da asintomatico - sta bene e parla senza nascondersi della sua scelta. «Chi prende la malattia è molto più protetto dopo. Per me il green pass era e rimane un ricatto: lo userò solo per lavoro e se devo accompagnare mia figlia. Sono disposto a utilizzarlo solo per lo stretto necessario. Sia chiaro che ho niente contro i vaccinati, come non ho nulla contro i non vaccinati. Io sono contro le violazioni della libertà».
Finito nella bufera per le sue dichiarazioni, con il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia che aveva già assicurato che le forze dell’ordine avrebbero verificato l’accaduto, Melandri ha fatto retromarcia, spiegando di essere stato mal interpretato.
«Mi trovo di nuovo dentro un uragano enorme, per una frase scherzosa, ironica nata quando mi sono trovato a parlare con una persona negativa che mi ha detto di essere stata a contatto con un positivo. Non sarei mai andato da qualche parte con qualcuno per contagiarmi, né lo avrei mai consigliato al peggior nemico. Mi dispiace se le mie parole sono state mal interpretate».