Il finlandese Kimi Raikkonen, ritiratosi dopo 20 anni passati in pista a battagliare, non prova nostalgia per la F1.
«Il denaro ha cambiato le cose, come in ogni sport. C'è molta falsità nell'ambiente, è più bello starne fuori».
LONDRA - Poche parole, ma mai banali. Il 42enne Kimi Raikkonen, ritiratosi dalla F1 il mese scorso dopo una vita passata in pista a battagliare, ha rilasciato un'intervista in cui parla dei problemi e delle contraddizioni che - a suo avviso - "rovinano" e condizionano il Circus. Per il finnico, ultimo pilota capace di conquistare un titolo con la Ferrari nell'ormai lontano 2007, soldi e politica attanagliano anche il mondo delle corse.
«Il denaro ha cambiato le cose anche in questo ambiente, come in ogni sport - ha spiegato al portale "Motorsport" - Più ci sono soldi, più c'è politica. Succede così ovunque. Ci sono giochi fatti da persone sconosciute sino a quando non ci si trova dentro l'intera faccenda. La gente vuole avere potere. In molti, nel giro della F1, farebbero bene anche nella vera politica».
Quello di Abu Dhabi è stato il suo ultimo ballo in un ambiente che, almeno per ora, non ricorda con nostalgia... «In F1 ci sono tante cose che non hanno senso, almeno per me - ha aggiunto - Lo sappiamo tutti, ma nessuno dice niente. C'è molta falsità nell'ambiente, è più bello starne fuori. Una novità? È stato così per molti anni. Forse la gente se ne rende conto molto di più soltanto ora. Io non mi sono fatto coinvolgere dall'aspetto politico. Succedono tante cose, ma ne sono rimasto estraneo».