Stoner: «Valentino? Feste non spontanee: giochi mentali per fiaccare l’avversario»
Simoncelli: «Hanno lasciato Giacomo Agostini e Mike Hailwood… le corse sono continuate allora e lo faranno anche adesso».
LOSAIL - Rombano già i motori; rombano in attesa del prossimo weekend quando, in Qatar, scatterà la stagione 2022 del Motomondiale. Per la prima volta dal 1996 in pista non sarà presente Valentino Rossi, campione ma prima ancora volto del mondo delle due ruote.
Del Dottore, al centro dei pensieri degli appassionati anche negli ultimi complicati anni, si potrà fare a meno? Sono tanti quelli che, tra una carezza e un pugno, hanno già voltato pagina.
«Ricordo quando lasciarono Giacomo Agostini e Mike Hailwood - ha ammesso Paolo Simoncelli - le corse sono continuate allora e lo faranno anche adesso. L’addio di Rossi non riguarda i risultati, è più una questione mediatica che altro. La soluzione per mantenere alto l’interesse sul nostro mondo? Si dovrebbe dare più visibilità alle categorie minori così da creare personaggi futuri. In Moto3 siamo per esempio un po’ abbandonati. Con Valentino si era cominciato presto e così in tanti hanno potuto seguire la sua stella. Gli stessi che ora si trovano un po’ scoperti».
Meno diplomatico si è invece mostrato Casey Stoner, che ha raccontato quanto poco sopportasse Rossi e le sue trovate. «Le sue celebrazioni post-vittoria non erano spontanee: erano perfettamente pianificate - ha spiegato l’australiano - Erano dei giochi mentali fatti anche per fiaccare l’avversario, ricordandogli che era stato sconfitto. Quei giochini mi hanno sempre molto sorpreso, erano insoliti e molto lontani da me, che ero sinceramente felice per i miei rivali, quando questi vincevano».