Difficoltà economiche legate al Covid e alla guerra sarebbero alla base della decisione.
Sotto shock piloti, manager, ingegneri e meccanici. Paco Sanchez: «Ho scritto a diversi dirigenti, ma nessuno mi risponde». In giornata è atteso il comunicato ufficiale.
JEREZ - Manca solo la conferma ufficiale del team con relativi dettagli e motivazioni, ma nel paddock è già esplosa la bomba Suzuki. La casa di Hamamatsu, che solamente due anni fa trionfava con Mir nella classe regina, lascerà a fine 2022.
Un fulmine a ciel sereno, un terremoto che nessuno si aspettava e che è destinato a cambiare gli scenari del motomondiale. Dietro alla decisione del board nipponico ci sarebbero le difficoltà economiche legate alla pandemia e la guerra in Ucraina. Comprensibilmente sotto shock piloti, manager come Livio Suppo, ingegneri e meccanici sotto contratto, che non immaginavano questo cambio di rotta.
«Non sappiamo ancora nulla. Non ho ancora informazioni ufficiali da parte squadra. Ho scritto a diversi dirigenti, ma nessuno mi risponde», ha spiegato Paco Sanchez, manager di Joan Mir, al programma di Nico Abad sul suo canale Twitch. «Se la notizia sarà confermata dovremo spostarci, cercare un’altra squadra. Ho sentito Joan e ovviamente è preoccupato, la notizia è arrivata anche a lui. Era sotto shock, proprio come me».
Il pilota spagnolo - che in Suzuki è affiancato da Rins - stava trattando serenamente il rinnovo… «Solo domenica la squadra ha parlato con lui per trasmettergli calma, per dirgli che la trattativa stava andando bene. Ho la sensazione che nemmeno i vertici del team sapessero nulla. Voglio pensare che sia stata una decisione improvvisa del CdA Suzuki».