Rimonte e coraggio, Aleix Espargaró icona mondiale
Quartararo domina, Espargaró entusiasma
NOALE - Dal nostro corrispondente, Leonardo Villanova.
Quello che non è riuscito a Marc Marquez nel 2015 contro Valentino Rossi, lui lo ha fatto con una (doppia) naturalezza che ha fatto spavento. Diciamo la verità, anche se ormai dopo undici gare dovremmo esserci un po’ abituati, quello che Aleix Espargaró e l’Aprilia stanno facendo in questo Mondiale è sempre più sorprendente. Perché ormai non c’è domenica in cui lo spagnolo di Granollers e la moto di Noale non siano tra i protagonisti assoluti, con anche la crescita di Maverick Viñales, finalmente a podio in quel di Assen, a testimoniare una competitività ad altissimo livello.
Nel giorno in cui Fabio Quartararo ha sbagliato, l’errore del campione del mondo in carica e attuale leader del campionato ha avuto il potere di esaltare ancora di più la magia di Aleix. Quale? La rimonta furibonda dal quindicesimo posto del quarto giro fino a un quarto posto conquistato proprio agli ultimi metri e il doppio sorpasso su Jack Miller e Brad Binder, che ha scatenato i tifosi di tutto il mondo. In questa MotoGP, dove a causa dell’elettronica e dell’aerodinamica sempre più esasperate spesso i sorpassi sono diventati problematici, la rincorsa fino ai piedi del podio da parte di Espargaró ha richiamato le grandi imprese di Valentino Rossi o Marc Marquez, tanto per nominare due dei più grandi piloti di questo ventennio. Un'impresa condita da una serie continua di sorpassi e da un recupero di oltre 6” dal vincitore Francesco Bagnaia, che ci fa immaginare che gara avremmo visto se Aleix fosse rimasto lì davanti a battagliare per la vittoria. Soprattutto, però, ci ha regalato un Espargaró glaciale, che non sa più cosa sia l’errore.
L’ultima chicane di Assen in passato ha fatto scrivere grandi storie, la più recente quella che scatenò definitivamente l’odio tra Valentino e Marc, con quell’attacco disperato dello spagnolo sul Dottore che per evitare il contatto fece motocross sulla sabbia della via di fuga, con scambi di battute feroci tra i due nel dopo corsa. O quella, bizzarra, che nel 2006 vide Colin Edwards mandare in fumo quella che sarebbe stata la sua prima (e anche ultima) vittoria della carriera, in un arrivo in volata tutto americano, con il texano che venne disarcionato dalla sua Yamaha consegnando il successo a Nicky Hayden. Con la Ducati di Miller e la KTM di Binder davanti a lottare per il quarto posto, Aleix invece non ha tremato, con un sorpasso chirurgico che non solo ci ha fatto strabuzzare gli occhi, ma, ancor più, ha riaperto davvero il Mondiale. Tra cinque settimane si corre a Silverstone, ricordate come andò per Espargaró e l’Aprilia un anno fa? Già allora…