Il magnate sopracenerino - ex patron della Philipp Morris Marlboro - si è spento a 93 anni.
Il ticinese era noto per essere stato un manager di successo e pioniere del marketing nel mondo delle corse. Fu lui a introdurre il logo Marlboro sulle carlinghe rosse delle Ferrari.
MONTECARLO - Nella giornata di ieri - venerdì 21 ottobre - è morto all'età di 93 anni a Montecarlo Aleardo Buzzi, uno dei personaggi più importanti della storia della Formula 1. Il dirigente ticinese è stato Presidente della Philipp Morris International ed è stato lui a introdurre il colosso mondiale del tabacco nel mondo delle corse. Dapprima in F1 e nel Rally, dopodiché in tutte le altre categorie, comprese le moto.
Originario di Biasca, Buzzi è entrato in punta di piedi in questo mondo iniziando con una piccola sponsorizzazione al pilota Jo Siffert. In seguito si è gradualmente ampliato mettendo il marchio delle sigarette Marlboro sulle BRM e soprattutto sulle McLaren dei momenti d'oro di James Hunt. A seguire, il grande salto con la Ferrari, con la quale il rapporto di Philip Morris è continuato - in modo diverso - anche oggi.
Reputato una persona di grande classe e molto carismatica, Buzzi è stato in grado di convincere Enzo Ferrari ad accettare la sponsorizzazione dopo aver ripetutamente affermato che le sue macchine emanavano "fumo di petrolio e non fumo di tabacco". In realtà quando si sono conosciuti Buzzi e Ferrari hanno immediatamente trovato l'intesa e quella con il Cavallino è stata una combinazione molto felice, duratura e anche ricchissima. Marlboro aveva inizialmente accettato di pagare gli stipendi dei piloti della Ferrari, poi il suo spazio sulle monoposto di Maranello si allargò fino a diventare predominante. Negli anni successivi, Philip Morris è stata la "proprietaria" di tutto lo spazio sulle carrozzerie delle due Ferrari e spettava a lei decidere la dimensione degli altri sponsor, anch'essi sotto il suo controllo.
La Marlboro di Buzzi ha dato alla F1 quella spinta verso una sponsorizzazione globale che prima non esisteva, ma finanziò anche la promozione di scuderie di formule minori, autoscuole e Gran Premi, così come iniziative varie (le settimane dei piloti sulla neve per esempio), facendo crescere il mondo delle corse per introdurlo nell'era attuale. Poi la graduale eliminazione della pubblicità sulle sigarette, così come la proibizione progressiva della pubblicità non solo sulle automobili, ma in tutte le sue forme.
Aleardo Buzzi è stato per decenni il padre 'nascosto' della Formula 1 moderna, il grande artefice del trasferimento dei piloti da una squadra all'altra, un saggio – e disinteressato – consigliere dei campioni, un amico di tutti pur rimanendo rigido nelle trattative. Un uomo colto, simpatico e molto istruito, che fu vicino alle corse anche negli anni della pensione. Un uomo d'altri tempi molto diverso dai magnati rampanti che gestiscono oggigiorno le gare. Addio Aleardo...