A Quartararo è rimasta (quasi) solo l'aritmetica...
Il francese ha accumulato 23 punti di ritardo dall'italiano.
VALENCIA - È giusto fidarsi dei numeri, dell’aritmetica. E questi dicono che una possibilità di vincere il titolo di MotoGP, bissando così il successo dello scorso anno, Fabio Quartararo ancora ce l’ha. In ritardo di 23 lunghezze da Francesco Bagnaia e con 25 punti ancora in palio, il francese fa dunque bene a sperare nel colpaccio. Anche se, appunto, “sperare” è l’unico verbo al quale può ancora rimanere aggrappato. Perché se si guarda alla realtà, gli ultimi mesi di campionato hanno raccontato altro: hanno detto che scettro e corona li ha ormai persi. Troppo forte - performante direbbero i tecnici - la Ducati del rivale e troppo scorbutica e problematica la sua Yamaha per pensare di ribaltare una situazione disperata nell’ultima gara dell’anno, quella che si correrà domenica a Valencia.
Graduatoria alla mano, a Pecco il torinese basterebbe arrivare quattordicesimo per disinteressarsi completamente di quello che combina il galletto. Impresa non certo impossibile per uno che nelle ultime nove prove ha ottenuto cinque vittorie, un secondo, due terzi posti e… un ritiro. Ecco, un guaio, una scivolata, una distrazione, un motore che fa le bizze, potrebbero essere gli unici veri avversari di Bagnaia. Solo a causa di uno di quelli potrebbe finire a mani vuote. Anche in quel caso però, per completare l’incredibile rimonta, Quartararo sarebbe costretto a sperare in un miracolo. Dovrebbe comunque vincere, “impresa” che non gli riesce dal Gran Premio di Germania di metà giugno. Da allora, in nove GP, non è mai stato realmente competitivo, salendo sul podio solo in due occasioni (un secondo e un terzo posto).
Va bene l’aritmetica quindi, per la gloria il francese, campione del mondo in carica, farebbe in ogni caso meglio a cominciare a cercare qualche santo al quale fare voto.