Qualcuno si lecca i baffi, altri le ferite
Bagnaia e Bastianini gongolano dopo i test.
VALENCIA - Se la Yamaha voleva trovare un modo per mandare Fabio Quartararo in vacanza con l’umore sotto i tacchi, c’è riuscita benissimo. Se la palese inferiorità tecnica della M1 con la quale El Diablo si è trovato a convivere per l’intera stagione alla fine gli è costata il Mondiale, quello che il pilota francese non si aspettava era di chiudere ufficialmente il 2022 con una marea di dubbi ad agitargli il sonno.
Aspettava con ansia, Quartararo, il martedì di test che ha chiuso definitivamente la stagione, desideroso di provare il nuovo motore che, nelle promesse degli ingegneri di Iwata, il prossimo anno dovrebbe consentirgli di giocarsela almeno un po’ più alla pari con l’armata Ducati. Invece, dopo le belle sensazioni del test di Misano Adriatico di inizio settembre, quando martedì sera Fabio si è presentato di fronte alle telecamere e ai taccuini dei giornalisti, il suo volto era di quelli piuttosto scuri. Perché alla prova dei fatti, del motorone Yamaha il francese non ha trovato traccia. «Abbiamo guardato i dati ed erano pressoché identici a quelli del motore usato nel fine settimana di gara».
Conoscendolo, deve essere stato un ultimo meeting tecnico infuocato con gli ingegneri giapponesi, che sono tornati a casa con le orecchie basse tra mille domande su cosa non abbia funzionato e, soprattutto, su cosa potranno fare da qui a inizio febbraio, quando il Motomondiale tornerà a darsi appuntamento in quel di Sepang per la prima sessione di test invernali. La delusione del fresco ex leader iridato in questo fa pari con quella di Marc Marquez, a sua volta in attesa di vedere tradotti in tempi sul giro e progressi tangibili della sua Honda gli sforzi fatti dagli uomini della HRC, e invece tornato a casa chiedendosi se quella rivoluzione auspicata resterà tale solo sulla carta. Questo visto che sul prototipo di moto non è per ora stato risolto nemmeno uno dei punti critici che hanno portato il gigante di Tokyo a non conquistare alcuna vittoria in questa annata.
Per Yamaha e Honda, insomma, continuano a ipotizzarsi mesi complicatissimi, mentre invece Francesco Bagnaia, Enea Bastianini e la Ducati tutta, si preparano a un inverno tutto sommato tranquillo. Avevano il sorriso stampato sul volto, Pecco ed Enea, freschi neo compagni di squadra, nel lasciare Valencia: i pochi giri compiuti li hanno rassicurati che la GP23 sarà ancora una volta una moto con la quale potranno combattere per vittorie e, soprattutto, per quel Mondiale piloti che a Borgo Panigale hanno tutta l’intenzione di non farsi scappare per i prossimi anni.