In questa stagione il britannico ha colto otto podi: un primo, un secondo e sei volte il terzo posto.
Il pilota della Mercedes occupa la quarta posizione della classifica generale con 265 punti, 25 lunghezze di ritardo dalla coppia Leclerc-Perez (290).
SAO PAOLO - Una vittoria della Mercedes era nell'aria dopo le ultime prestazioni della squadra di Toto Wolff che però era il primo a non crederci fino in fondo, visto che ha preferito disertare il GP del Brasile. A Interlagos invece la Mercedes ha festeggiato addirittura una doppietta. L’ultima era stata l’anno scorso a Imola. Una vita fa, perché in mezzo ci sono due mondiali di Max Verstappen. A vincere poi non è stato Lewis Hamilton, ma George Russell, il predestinato made in England, al primo successo della carriera dopo 80 GP. Non ha atteso molto. Alla sua prima stagione in Mercedes ha lasciato il segno, come era quasi riuscito a fare alla sua prima gara con le stelle d’argento quando nel 2020 sostituì Hamilton colpito dal Covid nella seconda gara in Bahrain.
La domanda che ci si può fare dopo la sua vittoria è semplice: è arrivato l’uomo che può accelerare il pensionamento di Hamilton come Leclerc fece con Vettel in Ferrari? Russell ha 25 punti di vantaggio su Lewis e molto probabilmente chiuderà la stagione davanti al suo capitano. Un po’ come ha fatto lo scorso anno Sainz con Leclerc. Russell è certamente un predestinato come Leclerc. È uno dei grandi talenti della nuova generazione di piloti. «Quello che un tempo era soprannominato la Principessa del Galles nelle categorie inferiori, per la sua intransigenza e i suoi capricci, ha preso la rotta contraria e ha aspettato», scrivono di lui in Inghilterra. «Quest'anno, firmando con i campioni del mondo, il giovane esordiente pensava di avere un aereo da caccia. Si è ritrovato con un trattore. Ha comunque ottenuto nove piazzamenti a punti di fila…». George non si è abbattuto. Lui in fin dei conti era abituato dagli anni in Williams a lottare con una macchina che non andava. Ha aspettato paziente che la Mercedes tornasse competitiva evoluzione dopo evoluzione (“Non so proprio dove trovino i soldi, noi abbiamo esaurito il budget”, butta lì Binotto) e appena ha avuto l’occasione ha messo le ruote davanti a Hamilton approfittando dell’aiuto di Verstappen che ha rovinato la gara di Lewis dall’inizio.
George è il futuro della Mercedes, ma l’impressione è che Hamilton non sia ancora il passato. In mezzo c’è un presente in cui i due dovranno convivere. Con una macchina che non era vincente in fin dei conti era semplice. Adesso tutto diventerà più complicato. Ed è difficile ipotizzare un Hamilton disposto a fare un passo indietro per aiutare il giovane compagno. Toto Wolff si ritroverà per la prima volta dai tempi di Rosberg ad avere due galli nel suo pollaio. Con la differenza che Nico durò un anno, mentre George è qui per restarci. Potrebbe essere un problema. Ma uno di quelli che è sempre meglio avere.