Vasseur promette lavoro, non risultati
Ferrari, “Sarà per la prossima volta”.
MONTE CARLO - A Monte Carlo sono state più divertenti e combattute le qualifiche della gara. Il vantaggio della Red Bull era annullabile sul giro secco, ma non sulla distanza. E alla differenza di prestazioni va aggiunto il fatto che ormai sbagliano in pochi anche a Monaco, una pista dove è impossibile superare. Nonostante la pioggia, nonostante non debba essere troppo semplice tirare come matti per 73 giri tra i muretti. Di errori ce ne sono stati pochissimi e a questo punto la domanda da porsi è: merito di piloti che sono tutti bravissimi e colpa delle auto che sono diventate troppo facili da guidare? La risposta giusta probabilmente sta a metà strada. Tra un campione e un pilota normale c’è infatti ancora una differenza enorme, basta paragonare le prestazioni di Alonso e Stroll o quelle di Verstappen e Perez. Oggi però in Formula 1, anche quando arrivano spinti da uno sponsor (o da papà), i piloti sono di un livello altissimo e pure su una pista dove ogni minima distrazione può essere fatale, riescono a sbagliare pochissimo. A Monte Carlo sorpassare è vietato. Le auto sono diventate dei mini bus e il circuito è sempre quello di quasi cent’anni fa (nel 1929 il primo Gp). Però il Principato ha un fascino infinito, capace di trasformare lo schieramento di partenza in una via dello struscio più affollata di via Nassa a Lugano sotto Natale. Non si riusciva quasi a passare tra le auto, tanto che una giornalista di Sky Italia si è presa una telecamera in testa rischiando il ko. La gara magari non diverte gli appassionati, ma piace. Piace a tutti. E quindi è difficile che Liberty decida di tagliarla dal calendario nonostante ormai sia un appuntamento completamente fuori dal tempo.
La roulette avrebbe anche potuto girare all’infinito e non si sarebbe mai fermata sul rosso. La Ferrari è infatti uscita dal weekend recitando il solito ritornello: “Sarà per la prossima volta. A Barcellona in questo fine settimana arriveranno nuovi sviluppi e ci aspettiamo un passo avanti”. Ai problemi della SF-23 si sono aggiunti i soliti errori: del box in qualifica, della strategia e pure di Sainz sotto la pioggia. A questo punto diventa difficile credere in una riscossa. L’unico obiettivo ancora a portata della Scuderia è il secondo posto in campionato. Con le Red Bull imbattibili, per la Ferrari non resta che provare ad avvicinare Aston Martin e Mercedes, tenendo lontana la Alpine che a Monaco le è finita davanti. Fred Vasseur, uno che non perde mai il sorriso, resta fiducioso. Continua a ripetere che il potenziale della SF-23 è quello che si vede in qualifica e non in gara e che i miglioramenti aiuteranno a trovare le performance. Non ci sarà una Ferrari B perché il concetto non è sbagliato e di tempo comunque non ce ne sarebbe. Chiede solo pazienza e promette: “Il nostro obiettivo è domani fare meglio di oggi”. Non promette vittorie o piazzamenti. Solo tanto lavoro. Ci mancherebbe il contrario.