Nell'Endurance la Rossa ha conquistato la 24 ore di Le Mans, in Formula 1 invece la scuderia di Maranello continua a faticare.
Dopo sette GP Sainz occupa la sesta piazza della classifica (58 punti), proprio davanti al suo compagno di squadra Leclerc (42).
MARANELLO - C’è ancora una Ferrari che sa vincere. È quella che dopo 24 ore di gara a Le Mans è rimasta davanti a tutti, anche a quella Toyota che era considerata un po’ come la Red Bull dell’Endurance, imbattuta da cinque anni nella maratona motoristica più famosa del mondo.
La Hypercar ferrarista ha ribaltato i pronostici e alla quarta gara del Mondiale WEC sta già festeggiando un trionfo che mancava da più di 50 anni. La 499P non arriva da Marte. È stata pensata, progettata e costruita a Maranello con l’aiuto delle migliori intelligenze in circolazione nella zona, Dallara compresa. A poche centinaia di metri da dove nasce la SF-23 che fa saltare i nervi di Leclerc e Sainz, c’è l’edificio dove sono stati realizzati i sogni del presidente Elkann, il grande ispiratore del programma che ha riportato la Ferrari a correre a Le Mans, in una sfida che non era per nulla scontato vincere considerando l’importanza della concorrenza. «La vittoria che Antonello Coletta, Amato Ferrari e tutta la squadra Ferrari, dai meccanici ai piloti, hanno conquistato in condizioni difficili – per la stessa durata della gara, per il meteo incerto e per i nostri avversari fortissimi – deve essere di esempio per tutti noi», ha detto il presidente. Deve essere da ispirazione per la Formula 1 che domenica torna in pista in Canada con il terrore di ritrovarsi ancora dietro alla Mercedes e non solo alla Red Bull.
L’operazione Le Mans ci ha insegnato che per vincere bisogna circondarsi del meglio in circolazione. Quello che ha fatto Antonello Coletta, il regista della grande sfida che adesso qualcuno vorrebbe già al posto di Vasseur. Quello che ai tempi aveva fatto Luca di Montezemolo che costruì una squadra con Todt, Domenicali, Ross Brawn, Rory Byrne e Paolo Martinelli. Oltre a un certo Michael Schumacher. È quello che dovrebbe fare oggi Vasseur: corteggiare i migliori tecnici in circolazione in Formula 1 e farli venire a Maranello. Soltanto così si può vincere nel Motorsport. Ce lo racconta anche la Ducati in MotoGp (quattro Ducati ai primi quattro posti del Gran premio d’Italia. Ma a Borgo Panigale sono stati facilitati: Gigi Dall’Igna è italianissimo e quando era l’anima da corsa del Gruppo Piaggio non era lontanissimo. Non sono dovuti andare troppo lontano a trovarlo.