Jorge Lorenzo: «Solo chi è veramente appassionato di motociclismo ed è disposto a pagare segue questo sport...».
Il maiorchino: «Ho sentito tanti ex piloti, ex calciatori, dire di essersi depressi dopo il ritiro, ma per me è successo il contrario»
MAIORCA - Negli anni la MotoGP è cambiata parecchio. E non solo a causa degli attori in pista. Secondo Jorge Lorenzo il motociclismo è diventato meno popolare rispetto a un tempo per colpa delle... televisioni. Con conseguente (logico) meno seguito.
«Penso che io e gli atleti della mia generazione siamo stati fortunati - le parole del maiorchino rilasciate in un'intervista a Relevo - Pedrosa, anche Marquez, sebbene sia arrivato poco dopo, io e anche il pilota di Formula 1 Fernando Alonso… In Spagna mi conosceva il 95% delle persone, se non il 99%, giusto? Ma ora Alex Rins, Maverick Viñales, Joan Mir in pochi li conoscono perché cinque o sei anni fa hanno cominciato a essere trasmessi quasi ed esclusivamente nelle televisioni a pagamento. E siamo passati da tre, quattro o cinque milioni a 300'000, 500'000, un milione di telespettatori massimo. Quindi, solo chi è veramente appassionato di motociclismo ed è disposto a pagare segue questo sport...».
Contrariamente ad altri suoi colleghi, Jorge Lorenzo non sente la mancanza dell'adrenalina che solo uno sport come il Motomondiale sa trasmetterti... «La verità è che mi sono divertito molto e sono felice della mia vita. Ho sentito tanti ex piloti, ex calciatori, dire di essersi depressi dopo il ritiro, ma per me è successo il contrario. Sono molto più felice perché posso fare le cose che prima non potevo fare, posso godermi tutti i piaceri della vita, avere un po’ di disciplina, perché ogni giorno cerco di allenarmi un po’. Ma sono felice, la vita è così grande e puoi fare così tante cose che non finisci mai».