Espargaró, Mir e Marquez “si provano” a Silverstone
Torna il campionato, è caccia a Pecco Bagnaia.
SILVERSTONE - Ma come, c’è la MotoGP? Diciamo la verità: obbligata (soprattutto) e impegnata (almeno così si spera) nel provare a far tornare il Motomondiale ai fasti dei vari Rossi, Lorenzo, Pedrosa e (il vero) Marquez, la Dorna sta riuscendo a incasinare il calendario come peggio non si potrebbe.
Vero, c’è da tenere in considerazione la concomitanza della Formula 1, che con 22 GP a sua volta cannibalizza gran parte del calendario; ma per il secondo anno consecutivo gli organizzatori a due ruote hanno fatto i conti senza l’oste.
Prima la cancellazione, la scorsa stagione, della Finlandia, quindi quella in questo campionato del Kazakistan, hanno infatti creato “buchi” lunghissimi. E questo, che piaccia o meno, ha portato anche i tifosi più accesi quasi a dimenticarsi che ci sia un Mondiale in atto. Anche perché poi, all’opposto, a partire da settembre la corsa subirà un’accelerazione pazzesca, con ben 10 gare (7 fuori dall’Europa) in sole 13 settimane, cosa che comporterà un elevatissimo livello di stress per i piloti, che oltre alla prova della domenica da quest’anno devono cimentarsi anche con la Sprint del sabato. E visto il ritmo con il quale in queste prime otto gare si sono succeduti gli infortuni, prepariamoci a qualche sorpresa.
In ogni caso, facendo suonare un campanello per richiamare l’attenzione dei più sbadati, questo weekend le moto tornano in pista in quel di Silverstone, pista tra le più iconiche soprattutto se si pensa alla Formula 1, ma che anche nelle moto ha spesso regalato gare spettacolari, con arrivi in volata (i 13 millesimi tra Alex Rins e Marc Marquez nel 2019, ndr) e battaglie epiche. Probabile che lo stesso divertimento ci venga riservato pure stavolta, anche perché, dopo una sosta così lunga, i protagonisti scalpitano per tornare a fare l’unica cosa che dia un senso alla loro esistenza, ovvero correre.
Si riparte con Francesco Bagnaia che è ovviamente l’uomo da battere, 4 vittorie (più 3 Sprint) portate a casa e una superiorità spesso molto evidente. Ma anche se resta il grande favorito, Pecco non potrà dormire tranquillo, con Jorge Martin e Marco Bezzecchi che lo inseguono distanti rispettivamente 35 e 36 punti e, potendo contare sulla sua stessa arma, quella Ducati Desmosedici che sia nella versione 23 che 22 sta facendo faville, proveranno a rendergli la vita dura. Ma la Gran Bretagna rappresenta anche il debutto in campionato di Pol Espargaró, arruolabile dopo il brutto incidente di Portimão, il ritorno di Joan Mir, out da tre gare e, soprattutto, quello del suo compagno sulla Honda ufficiale, Marc Marquez.
Il pluricampione iberico aveva disertato i GP domenicali di Germania e Assen, ferito nel corpo dopo una infinita serie di cadute e nell’animo dai mille dubbi sulla competitività non tanto attuale (bassa) ma soprattutto futura della Honda. È pronto a ripartire.