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IL SORPASSO A... QUATTRO RUOTEL'ultimo italiano a vincere sulla Ferrari? Correva il 1953...

16.08.23 - 15:05
L'unico azzurro a conquistare un Mondiale di Formula 1 al volante di una rossa è stato Alberto Ascari, riuscitosi in due occasioni.
Imago, archivio
L'ultimo italiano a vincere sulla Ferrari? Correva il 1953...
L'unico azzurro a conquistare un Mondiale di Formula 1 al volante di una rossa è stato Alberto Ascari, riuscitosi in due occasioni.
Nel 1985 Michele Alboreto andò vicino all'exploit, ma fu Alain Prost a salire sul gradino più alto del podio.
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MARANELLO - Il 23 agosto 1953 a Bremgarten, a una ventina di chilometri dal centro di Zurigo, Alberto Ascari vinse uno dei rari Gran premi di Svizzera della storia, conquistando con una gara d’anticipo il suo secondo titolo Mondiale.

Sono passati 70 anni e nessun pilota italiano è più diventato campione del mondo. Ci hanno provato in tanti, addirittura in 98 secondo le statistiche ufficiali, ma nessuno è riuscito a eguagliare Alberto Ascari che rimane così il primo e l’ultimo pilota italiano ad aver conquistato il campionato del mondo guidando una Ferrari. Ci sono andati vicini Michele Alboreto (sulla rossa) e Riccardo Patrese (Williams), arrivati secondi in campionato nel 1985 e nel 1992, battuti da Prost e da Mansell, ma nessuno è più riuscito nell’impresa centrata da Farina nel primo campionato (su Alfa Romeo) e poi due volte di fila da Ascari. Quello che all’inizio sembrava uno sport dominato dagli italiani non ha più festeggiato un campione nato nella vicina penisola, anche se il mitico Mario Andretti contesta la statistica perché lui, diventato campione nel 1978 è americano di passaporto e residenza, ma è nato in Italia – a Montona – che nel 1940 era italianissima e oggi è invece geograficamente croata. Mario che ha conservato il cuore italiano, lo ripete sempre: “L’ultimo campione italiano sono io”. Ma la realtà è che quando vinceva un gran premio suonavano l’inno americano e non quello di Mameli e accanto al suo cognome in tutti i libri ufficiali c’è la bandierina a stella e strisce e non il tricolore che anche lui ama.

Così, con tutto il rispetto per il cuore di Mario, teniamoci questo digiuno infinito lungo 70 anni con la prospettiva di vederlo allungarsi anche prossimamente. Perché di piloti italiani oggi in F1 non ce ne sono e i due più promettenti, Kimi Antonelli e Gabriele Minì, sono ancora lontani dal debutto nella massima serie. Ma di chi è la colpa? Ci sono tanti italiani che dominano nelle categorie inferiori, ma poi non riescono a fare il salto di qualità perché a un certo punto manca il budget. Il sistema non è perfetto. Oggi fanno carriera i figli di papà o quei pochi che riescono a trovare uno sponsor (o un mecenate) disposto a seguire la loro carriera fin dall’inizio come fece Ron Dennis con Hamilton o il giovane Nicolas Todt con Charles Leclerc. La Ferrari, poi, non aiuta. Se da una parte abbiamo la squadra endurance trionfatrice alla 24 ore di Le Mans che si è imposta, grazie ad Antonello Coletta, di avere almeno tre piloti italiani sui sei a disposizione, dall’altra abbiamo la Formula 1 che non mette al volante un italiano dai tempi di Giancarlo Fisichella nel 2009. Giovinazzi è stato dirottato sull’Alfa Romeo Sauber prima che Vasseur gli preferisse i soldi di un cinese e quelli di Bottas. La scusa è sempre la stessa: un italiano sulla Ferrari avrebbe troppa pressione. Come se un monegasco e uno spagnolo non ne avessero…

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COMMENTI
 

Brissago 1 anno fa su tio
Dopo Federer sarà vuoto totale per altri 50 anni? Che articolo è questo? La Ferrari resta pur sempre la macchina da battere! Tralasciando il discorso che non sta andando bene in questi ultimi anni,ma che giornalismo è questo? Se volete vi elenco le vittorie del cavallino! Ad avercela noi una scuderia come la Ferrari, e ad avere un circuito dove poter dare sfogo alla velocità che resta repressa nella nostra mente

Bibo 1 anno fa su tio
Risposta a Brissago
Mi piacerebbe sapere cosa ca ..spiterina c'entra Federer! L'articolo parla di piloti italiani più che di Ferrari e cita fatti. Per il circuito in Svizzera concordo che manca ma è per legge che è stato proibito dopo un incidente grave.

F/A-19 1 anno fa su tio
Risposta a Bibo
Ma l’articolo che vuol solo farci discutere parla di piloti italiani su Ferrari, la foto poi evidenzia il tutto. Ha ragione Brissago quando mette la scuderia quale pietra di paragone, tutto il mondo della F1 si raffronta alla premiata scuderia, la storia è le vittorie insieme alle sconfitte ed a 1000 battaglie incluse le tragedie rendono la rossa un mito finora inimitabile.

cle72 1 anno fa su tio
Risposta a F/A-19
E aggiungo, inarrivabile. La F1 senza la Ferrari è come il mare senza il sale... impossibile!

F/A-19 1 anno fa su tio
Che articolo del menga, fatto solo per denigrare, nulla più.

gigipippa 1 anno fa su tio
Quando un paese non investe nelle proprie risorse, o meglio nei propri giovani, difficilmente potrà avere un campione del mondo. Contrariamente arrivano solamente predatori in stile Marchionne per infierire il colpo di grazia.

Fonzi 1 anno fa su tio
Risposta a gigipippa
Bremgarten dove c'era la pista si trova nel canton Berna per l'esattezza e non Argovia.

Aka05 1 anno fa su tio
Articolo fatto apposta per le due C C…..🤣🤣
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