Anche i ricchi piangono
Honda e Yamaha non pervenute, e i campioni mormorano.
TOKYO - Uno attende, l’altro sbuffa, ormai sempre più apertamente. Il primo dice che più di una persona intorno a lui da un po’ gli sta consigliando di prendere in considerazione anche l’ipotesi di fermarsi, che tanto di trofei, per i Mondiali e le vittorie ottenuti, può riempire un intero salone. Il secondo, dopo mille promesse e pochi fatti, ha lanciato un ultimatum: “O ai test di Misano vedo dei grossi cambiamenti o mi guarderò attorno”.
Marc Marquez e Fabio Quartararo hanno anche trovato il modo di scherzare su Instagram all’indomani dell’orrido fine settimana di Silverstone, ma la realtà è che entrambi stanno vivendo forse il peggior momento della loro carriera. Perché pure quando era infortunato, in cuor suo lo spagnolo sentiva che, una volta guarito, sarebbe potuto tornare il dominatore della MotoGP. Solo che, lasciatosi alle spalle mille vicissitudini, cadute, alzate e ricadute, mai avrebbe potuto immaginarsi questo precipitare nella confusione tecnica da parte della HRC. Quella che, vale la pena ricordarlo ancora una volta, è pur sempre la più grande Casa motociclistica del mondo, un colosso che in pochi giorni vende le moto che la Pollicino Ducati vende in un anno. Sorprende molto (in negativo) la Honda, meno la Yamaha la quale, dopo la stagione trionfale (e velenosa) del 2015 con Jorge Lorenzo campione a Valencia davanti al compagno Valentino Rossi, si è avviluppata in una crisi frutto della mancanza di idee e della poca voglia di rischiare.
Si è fidato – e ha fatto male, verrebbe da dire – Quartararo delle promesse giapponesi al momento del rinnovo del contratto all’inizio della scorsa annata, ma neppure lui immaginava di trovarsi a lottare per la decima posizione o giù di lì. Così ecco arrivare la sua minaccia a Iwata di andare via (a fine 2024) se la moto non sarà competitiva. Lin Jarvis, managing director Yamaha, l’unico a parlare di questi tempi, promette che ci sarà un passo avanti. Intanto, comunque, si è portato a casa uno come Alex Rins (incredibilmente messo in un angolino dalla Honda malgrado sia stato il solo tra i quattro piloti di Tokyo a vincere quest’anno), corteggia il team di Valentino Rossi per il 2025 (ma siamo così sicuri che Vale voglia lasciare una moto vincente come la Ducati?), ma a breve deve soprattutto provare a calmare e rassicurare El Diablo. Che è il pilota su cui la stessa Honda ha messo gli occhi per il post Joan Mir.
Nel frattempo, Koji Watanabe, presidente della HRC, ribadisce che la Honda non ha nessuna intenzione di ritirarsi e che convincerà, a suon di progressi e risultati, Marquez a restare. Ammette anche che serve, soprattutto, un radicale cambio di mentalità all’interno del reparto corse per accelerare nello sviluppo e provare a recuperare il gap tecnico da Ducati, Aprilia e KTM. E siccome parliamo di Giappone, questa, tra tutte, sembra essere l’impresa più grande.