Merito della Red Bull o di Verstappen? «Basta guardare Perez»
Marko coccola… Alonso ed Hamilton.
LUSAIL - Reduce dal 14esimo successo stagionale e dal 49esimo in carriera e proiettato verso nuovi trionfi, Max Verstappen sembra un alieno atterrato tra normali uomini. Nessuno, in questa Formula 1, può anche solo pensare di stargli vicino. Figurarsi di contendergli una vittoria.
“L’olandese è un campionissimo come pochi ce ne sono stati nel circus”, urlano felici i suoi tifosi.
“Con un’altra monoposto sarebbe normale, come tutti”, graffiano invece i suoi detrattori.
Dove sta la verità? Probabilmente nel mezzo, come spessissimo accade. Secondo Helmut Marko, dirigente, consulente, amico, mentore del 26enne, la Red Bull è eccezionale, è vero, ma i trionfi sono figli soprattutto delle incredibili qualità del pilota.
«Una prova di ciò la si ha guardando Perez, che con la stessa vettura non fa i numeri di Max - ha spiegato l’ex pilota austriaco - In generale comunque non è semplice essere il compagno di squadra di un fenomeno, di uno che riesce a far volare la sua monoposto. Chi ha guidato accanto a Senna, per esempio, ha sempre avuto vita durissima. Chiedete a Gerhard Berger per conferma. In questo momento, solo dei grandissimi “driver” potrebbero ottenere con la Red Bull gli stessi risultati che sta raggiungendo Verstappen. Solo dei grandissimi potrebbero condividere con lui il box senza venire sopraffatti. Chi? Fernando Alonso e Lewis Hamilton sono gli unici. In giro non ci sono altri di quel livello».