Piastri & Co sognano in grande, ma finché ci sarà il cannibale...
Verstappen è arrivato a tre. E non ha intenzione di fermarsi
LUSAIL - Max Verstappen ha vinto il suo Mondiale nel deserto come Lionel Messi un anno fa. Se il futuro è questo, fateci scendere in fretta perché il fine settimana qatariota ha fatto di tutto per farsi cancellare. Cordoli tagliagomme, track limits impossibili da rispettare, sabbia in pista, condizioni climatiche che hanno fatto star male più di un pilota, costringendo addirittura Sargeant a ritirarsi per non svenire al volante. Il tutto con tre cambi gomme obbligatori per evitare che gli pneumatici scoppiassero sul più bello. Più che una gara è sembrata una giostra senza senso.
Per fortuna ricorderemo il weekend per il titolo di Max, il terzo di fila come solo Fangio, Schumacher, Vettel e Hamilton. Tutta gente che non si è fermata a tre, naturalmente. Max, conquistato aritmeticamente il Mondiale, ha continuato a vincere andando a trionfare anche nella gara vera della domenica. Non una prestazione dominante come in Giappone (a un certo punto gli hanno dovuto anche chiedere di spingere un po’ per mettersi al riparo da qualche scherzetto), comunque una prova al di sopra di tutti, con tanto di ciliegina grazie al giro veloce nel finale. Insomma Max ha ancora fame e questo è un dato di fatto.
Chi si ricorda chi vinse la famosa gara di Digione ’79, quella del mitico duello tra Villeneuve e Arnoux? Chi si ricorda chi vinse il Gran Premio del Giappone ‘89, in cui Senna e Prost finirono abbracciati alla chicane? Chi si ricorda chi vinse il Gran Premio d’Europa 1997, quello in cui Schumacher tentò di buttare fuori strada Villeneuve figlio? Per la cronaca furono Jabouille, recentemente scomparso, Alessando Nannini e Hakkinen.
Questo per dire che qualche vittoria può passare inosservata. È il rischio di quella centrata da Oscar Piastri nella Sprint race di sabato. Tutte le feste sono state per Max, come era normale. Ma un giorno ci ricorderemo comunque del primo (mini) successo sprint di Piastri, il ragazzo del 2001, che alla sua prima stagione in Formula 1 sta dando molti pensieri a un predestinato come Lando Norris. Può essere anche lui un uomo del futuro, anche se non sarà facile far diventare Verstappen un uomo del passato. Il circus è ricco di ragazzi di talento con Charles, Carlos, George, Lando e Oscar. Bella gente, belle facce. Ah se avessero tutti una macchina vincente.