Verstappen chi? C’è Checo
Novità e vecchi riti nel circus.
AUSTIN - Gli americani hanno davvero fatto le cose in grande. Hanno rispolverato pure le cheerleaders dei Dallas Cowboys, alla faccia di chi ha espulso le ragazze con l'ombrellino.
Loro sono fatti così e ancora non abbiamo visto che cosa si inventeranno a Las Vegas. Prepariamoci al peggio. Intanto bisognerà spiegare a chi era sotto il podio ad applaudire (o fischiare) i vincitori che era tutta una finta. Perché qualche ora dopo proprio dal podio è stato escluso Hamilton, idolo assoluto dei tifosi americani, rimpiazzandolo con Carlos Sainz, il più fortunello dei due ferraristi. D’altra parte la Formula 1 non è la NBA, la NFL, la NHL e neppure la MLB. Ha delle regole più complicate di basket, football, hockey e baseball. Ci sono delle misure da verificare e se qualcuno sgarra viene tirata una bella riga sulle classifiche già pubblicate (ma non ufficiali). La Mercedes con Hamilton e la Ferrari con Leclerc hanno consumato troppo il pattino sotto il fondo piatto e sono stati cancellati. Non hanno guadagnato nulla in quanto a performance? Non conta. Le regole sono così. Nei suoi anni d’oro alla Benetton, a Schumacher fu cancellata pure una gioia in Belgio. Per il bene della Formula 1 bisognerebbe però velocizzare i controlli, visto che sono state misurate solo quattro monoposto e non tutti i concorrenti (Verstappen e Norris hanno passato l’esame). Oppure andrebbero semplificati i regolamenti e magari si dovrebbe permettere ai team di lavorare sulle vetture tra il sabato e la domenica.
La gara americana ha regalato a Verstappen il successo numero 50. Un altro record di precocità perché Hamilton, Schumacher, Vettel e Prost ci sono arrivati ben oltre i 26 anni. Ma erano altri tempi, quando si correvano al massimo 16/18 gare a stagione. Max ha trionfato anche partendo da lontano e lo ha fatto con molta calma e tranquillità. Dopo aver vinto molte gare alla Senna, ha cominciato a vincerle anche alla Prost. Con la testa prima che con il piede. Ha già eguagliato il suo record di 15 successi in una stagione e ha quattro occasioni per arrotondarlo. Mercedes e McLaren sono migliorate, ma non abbastanza. La Ferrari può divertirsi con le pole, ma poi sono guai e Leclerc sta arrotondando un record meno prestigioso di quello di Max: ha vinto solo 4 delle 21 gare in cui è partito davanti a tutti.
A fine settimana si torna in pista in Messico. La grande chance del Checo Perez con un rischio: la Formula 1 potrebbe fare la conoscenza degli ultras. Ne abbiamo avuto un assaggio sotto il podio di Austin con il grido “Checo Checo” e i fischi a Max. Occhio perché i tifosi messicani non hanno nessuna intenzione di fare la siesta.