Charles Leclerc ha vinto solo 4 delle 22 gare in cui è scattato davanti a tutti
A Maranello? Pole e poi ciao ciao a tutti...
MARANELLO - La stagione della Ferrari si sta trasformando in una compilation di vecchia, ma sempre attuale, musica italiana. C’è l’imbarazzo della scelta. Da “Sabato pomeriggio” a “Domenica bestiale”. Le “Innocenti Evasioni” diventano terribili illusioni. E la Ferrari che parte in pole continua a non vincere. Ci illude al sabato e ci delude alla domenica. Sta diventando un grande classico di questo 2023, anche se ad esser sinceri è un percorso cominciato ancora prima.
Sono 11 volte di fila che a una pole di Leclerc segue una vittoria Red Bull. Sono 5 volte di fila che a una prima fila tutta rossa segue la vittoria di qualcun altro. Leclerc ha vinto solo 4 delle 22 gare in cui è scattato davanti a tutti. Per Agatha Christie “Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”. Figuratevi come dovremmo giudicare 18 indizi. Leclerc è già l’uomo dei record perché con tante pole position all’attivo nessuno ha vinto poco come lui, ma la colpa non è soltanto sua. Gli è successo di andare a muro (come in Francia lo scorso anno), di schiantarsi subito dopo aver ottenuto la pole (Montecarlo), di sbagliare la partenza (anche l’altro giorno in Messico), ma il più delle volte è stata colpa di una macchina che su giro secco è formidabile, ma in gara si trasforma in una zucca. L’anno scorso si rompeva spesso, quest’anno mortifica le gomme e non permette ai piloti di spingere con costanza. A Sainz è andata bene a Singapore con pole e vittoria, ma a Monza aveva fatto la stessa fin di Charles: pole e poi ciao ciao a tutti.
Ma la domanda è: basterà attribuire le colpe alla Ferrari per evitare che le partenze in pole diventino un incubo per Charles? Quello che è capitato in Messico può non essere di grande aiuto perché Charles è scattato davvero male e alla staccata si è trovato in mezzo alle due Red Bull che scattavano dietro. Non ha compromesso la sua gara (non avrebbe vinto anche se fosse transitato in testa alla fine del primo giro), ma potrebbe aver intaccato la sua fiducia. È dal gran premio d’Australia dello scorso anno che non trasforma una pole in vittoria. Sarebbe umano cominciare a pensarci la notte prima dell’esame. Non resta che attendere la controprova definitiva, magari a Las Vegas dove la Ferrari potrebbe avere un’altra chance Singapore-Style. Intanto è già importante che non perda fiducia in qualifica, in quelle che restano le sue interpretazioni migliori.