Dopo le scintille di Losail e la sfuriata di Martin, sul Circuito Ricardo Tormo va in scena l'ultimo atto del Mondiale 2023.
Marco Melandri: «Tifo per entrambi. Vada come vada a Pecco non tolgo niente perché ha corso da campione, ma Jorge nel momento clou non ha potuto gestire la situazione. Marquez con Gresini? Andrà fortissimo, ma…».
VALENCIA - Tutti a Valencia per il gran finale. Depotenziato dal -21 di Martin? Forse sì, ma l’ultimo duello si preannuncia anche più rovente di quanto non dica la classifica. Da una parte Bagnaia potrà gestire il vantaggio, dall’altra lo spagnolo, in casa e con 37 punti in palio, andrà all’attacco. Ad aumentare il pathos c’è la benzina gettata sul fuoco dopo il turbolento GP del Qatar, col pilota del Team Pramac tradito dalla gomma posteriore. «Non andava e non potevo fare molto. È stata una cosa molto strana. Ho provato a stare calmo nei primi giri ma non avevo il ritmo per superare gli altri piloti: è vergognoso che un Mondiale si decida così», ha tuonato l’iberico.
«Di sicuro sarà un bel weekend di tensione - interviene Marco Melandri, ex primattore della MotoGP e già campione del mondo della 250 - Un mesetto fa dissi che mi aspettavo una gara no di Jorge Martin. I team satelliti sono altalenanti e la sensazione è che sia meglio che vinca quello ufficiale. A livello aziendale è anche logico e lo capisco. Il pilota guadagna di più, lo sponsor paga di più, il team fa la moto da dare agli altri…».
Come se in fondo la squadra satellite non possa “togliere” il titolo a quella ufficiale. Però non è ancora finita e stava per accadere.
«Stava… è vero che il Mondiale finisce a Valencia con la bandiera a scacchi. Vedremo. Intanto nel momento cruciale Martin ha vissuto una gara disastrosa. Penso che alla fine, se vince Bagnaia, saranno tutti più contenti. Ci sono anche responsabilità verso gli sponsor. Per loro è meglio se a trionfare è il team ufficiale. Per questo mio pensiero sono stato attaccato. Me ne hanno dette di tutti i colori, ma non c'è stata una persona che mi abbia dato un motivo valido per cambiare idea. Chi non è d’accordo con me, mi offende».
Ora Martin è ai piedi di una montagna e nelle dichiarazioni post-Losail sembrava quasi rassegnato. Ha incassato il colpo.
«È demoralizzante. Veniva da un periodo di vittorie, dove è stato il più preciso e il più veloce. In Qatar, nel momento clou, non ha potuto gestire la situazione: è stata una mazzata».
Melandri non “condanna” le dichiarazioni e la sfuriata dello spagnolo.
«No, ha ragione. Ci sono passato e mi permetto di parlare perché in carriera ne ho viste tante. Detto questo tifo per entrambi. Bagnaia mi piace e nei momenti chiave non ha mai perso lucidità. Non mi piace invece quando si cerca di nascondere le cose. Porto l’esempio della F1. Una volta non si potevano fare i giochi di squadra e tutti ne prendevano le distanze. Adesso li hanno liberalizzati e li fanno di continuo. Segreti di Pulcinella».
Insomma Pecco vede il bis e per mancarlo dovrebbe fare un harakiri.
«Le previsioni meteo poi danno bel tempo: anche questo è un fattore favorevole. Deve condurre la nave in porto ed evitare errori grossolani. Ha anche alcuni piloti dalla sua. Attenzione. Con questo non voglio dire che Bagnaia non meriti il titolo. Anzi. È stato il più completo e in tutte le gare è stato bravissimo. Ha corso da campione, col titolo in mente. Anche a Valencia sarà così e credo che ce la farà. A lui, vada come vada, non tolgo assolutamente nulla».
Ultime battute su Fabio Di Giannantonio, del Team Gresini. In Qatar il 25enne romano ha vinto la prima gara in MotoGP, ma per l’anno prossimo non ha una sella (la “sua” la lascerà a Marc Marquez).
«O si è svegliato quando ha perso la moto - e non credo - o per qualche motivo andava bene che andasse così. Anche Bezzecchi ha vinto tre gare e volava, poi è caduto un po’ nel dimenticatoio. C’è poca continuità e a volte i conti non tornano. Anche il mono-gomma non aiuta. Marquez con Gresini nel 2024? Andrà fortissimo, ma si renderà pure conto delle differenze tra un team satellite e uno ufficiale. Vivrà alti e bassi».