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MOTO GP«In pista i campioni devono essere un esempio: duri, onesti e puliti»

26.12.23 - 11:44
Claudio Domenicali, amministratore delegato di Ducati, parla dei pro e "contro" del passaggio di Marc al Team Gresini
Imago
«In pista i campioni devono essere un esempio: duri, onesti e puliti»
Claudio Domenicali, amministratore delegato di Ducati, parla dei pro e "contro" del passaggio di Marc al Team Gresini
«Andrà forte e lotterà sicuramente per il titolo. Penso che gli altri piloti potranno migliorare vendendo come guida. In pista però ci sono dei limiti e bisogna sempre esserne consapevoli: ci auguriamo gare senza incidenti».
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«È stato un anno straordinario perché vincere è complicato, ma ripetersi lo è di più», parola di Claudio Domenicali, amministratore delegato Ducati, che su “Marca” si gode i successi del 2023 e guarda anche al futuro. «Abbiamo sicuramente una buona moto, ma c’è anche una combinazione di grandissimi piloti che la guidano. Non c’è solo Pecco, ma ci sono pure Marquez, Bezzecchi, Martin, Bastianini e tutti gli altri. Potenzialmente possiamo fare i primi cinque posti in classifica».

Poi, a proposito di Marquez - passato dalla Honda al Team Gresini -, Domenicali ha analizzato i “pro e i contro” di un’operazione che ha scosso il mondo della MotoGP. «Marc sarà un alleato perché avremo il grande vantaggio di vedere come guida la moto. Tutti, vedendo come guida, potranno imparare qualcosa e migliorare. Questo perché abbiamo la filosofia che tutti i dati siano condivisi. Abbiamo visto quanta differenza sapeva fare in Honda rispetto agli altri piloti. Marquez andrà sicuramente molto forte e sarà un candidato per la vittoria del titolo. Sconvolgerà tutti. Anche in Ducati è certo che lo farà, come è stato per Jorge Martin». 

Il pericolo è che vengano “stravolti” i già delicati equilibri. «Sarà difficile batterlo, ma anche più interessante per tutti gli appassionati. I tifosi vogliono vedere Marc in sella a una Ducati. Certo creerà più “confusione” e per noi sarà anche complicato. Quello che ci auguriamo è che siano gare sportive, senza incidenti. Non mi piace molto il contatto, perché è pericoloso. Di tanto in tanto Marc lo è stato e lo stesso discorso vale per Jorge Martin. Abbiamo visto l’ultima gara, con un brutto incidente innescato proprio da Jorge. È stato pericoloso. Nelle corse c’è un limite e bisogna esserne consapevoli. È importante che la Direzione Gara metta a proprio agio i piloti, che quando uno supera il limite venga sanzionato immediatamente. Questo è importante per la sicurezza. I campioni in pista devono essere un esempio: duri, ma anche onesti e puliti».

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