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IL SORPASSO A... QUATTRO RUOTEOllie, antidoto alla Formula-Verstappen

13.03.24 - 20:31
Complimenti e record per Oliver Bearman
keystone-sda.ch / STF (Darko Bandic)
Ollie, antidoto alla Formula-Verstappen
Complimenti e record per Oliver Bearman
Piccole emozioni in un campionato già segnato.
SPORT: Risultati e classifiche

GEDDA - Ci vorrebbe un Ollie a ogni Gran Premio. Per spezzare la noia che la Formula Verstappen ha cominciato a propinarci in Bahrain e in Arabia Saudita servirebbe una faccia nuova in ognuna delle prossime 22 gare. Sarebbe l’antidoto perfetto. Come la cumbia di Angelina a Sanremo. Un diciottenne debuttante con quella faccia da bravo ragazzo è come la boccata d’ossigeno per il sub che arriva da un’immersione in apnea. Ti riconcilia con il mondo. Il debutto di Oliver Bearman ha regalato al GP dell’Arabia Saudita più curiosità della 19esima vittoria di Verstappen nelle ultime 20 prove. Un successo di Max ormai è dato per scontato. Toglie la sorpresa. È come dire al bimbo (o alla bimba): guarda che in quest’uovo troverai un palloncino colorato. Toglieresti il sapore della sorpresa. Cominciare un Gran Premio sapendo che alla fine vincerà quello là ormai interessa solo agli olandesi, almeno a quelli che non si sono già rituffati sul calcio, sul ciclismo o sul pattinaggio su ghiaccio, vero sport nazionale dei discendenti di Johan Cruijff e Marco Van Basten.

Oliver Bearman ha riacceso l’attenzione. Gli è bastato salire sulla Ferrari di Sainz per stabilire il primo record: il più giovane a guidare una monoposto del Cavallino nel Mondiale, meglio del messicano Ricardo Rodriguez e di Charles Leclerc. Chiudendo la gara in zona punti è poi, naturalmente, diventato il ferrarista più precoce a conquistare dei punti in campionato. Lo hanno voluto abbracciare tutti, a cominciare da Hamilton che gli è andato incontro appena sceso dall’auto. Porrebbe essere suo padre, ma intanto l’anno prossimo gli toglierà il posto raddoppiando in un colpo solo l’età media della Scuderia.

La pista di Gedda, un folle mix tra Monza e Montecarlo, velocissima ma con i muri che ti guardano da vicino pronti a non perdonarti, Ollie l'ha trattata con rispetto. Ha sfiorato i muri in qualifica, poi in gara è stato attentissimo a non esagerare. Era la sua prima volta con la SF-24 che prima aveva assaggiato solo sotto forma di simulatore. Non voleva trasformare il sogno in un incubo. Ha chiuso davanti a Norris e Hamilton che lo braccavano con gomme più morbide e fresche. Ha addirittura ottenuto il giro più veloce della sua gara all’ultimo passaggio scacciando il male al collo che lo tormentava da un po’, perché come dicono i piloti certi muscoli li alleni solo guidando e non c’è palestra che tenga. E lui una Formula 1 di oggi non l’aveva mai guidata prima delle Fp3.

Ollie in Arabia è stato come il caffè appena svegli. Ci ha dato la scossa. Ma non possiamo pretendere che a ogni gara un attacco di appendicite elimini un protagonista. Ci vuole qualcos’altro per risvegliare la Formula Verstappen. Leclerc ha ripetuto che ci siamo quasi. Proviamo a credergli.

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COMMENTI
 

Pianeta Terra 8 mesi fa su tio
Forza giovani!!! Forza Alonso !!!
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