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IL SORPASSO A...DUE RUOTE“M’ama, non m’ama”? Il dubbio è un altro

18.04.24 - 21:24
Con Viñales si sfoglia la margherita
keystone-sda.ch / STF (Eric Gay)
“M’ama, non m’ama”? Il dubbio è un altro
Con Viñales si sfoglia la margherita
Maverick ora fa paura.
SPORT: Risultati e classifiche

AUSTIN - Con lui è un po’ come sfogliare la classica margherita. Ma, invece del solito “m’ama, non m’ama”, con Maverick Viñales l’interrogativo è, semmai, “lotterà per il podio, scomparirà nei meandri del gruppo”?

Al di là dell’ironia, non ci sono mai certezze con il pilota iberico, che ha il nome di un eroe cinematografico e che al cinema si ispira spesso per festeggiare un risultato importante. A Portimão, un mese fa, dopo avere conquistato la Sprint, la sua prima semi vittoria con l’Aprilia (i successi nella gara del sabato non vengono conteggiati nelle statistiche ufficiali), aveva indossato la maschera di King Kong. Domenica, ad Austin, dopo un weekend nel quale in sella alla sua RS-GP ha messo a ferro e fuoco il Circuit of the Americas, ha invece indossato il mantello e la maschera di Batman, uno dei suoi personaggi preferiti. “Perché qui serviva l’agilità di Batman, mentre altre volte è necessaria la forza di King Kong”, la spiegazione che ha dato.

Che sia pipistrello o gorilla, comunque, nelle ultime due gare Viñales ha finalmente fatto vedere di essere un pilota che, oltre al grandissimo talento, nelle giornate giuste è uno difficilmente battibile. O, per quello che si è visto in Texas, persino imbattibile. Sarebbe stato bello vedere come si sarebbe risolto il duello tra Maverick e Marc Marquez, se l’otto volte campione del mondo non avesse pensato bene di stendersi con la sua Ducati del team Gresini subito dopo aver preso il comando sulla pista che in passato lo ha visto trionfare ben sette volte. Se l’errore sia arrivato anche perché il Marcziano fosse preoccupato dalla rimonta entusiasmante del connazionale non lo sapremo mai, certo è che contro questo Viñales non avrebbe avuto vita facile.

E, questo, ci riporta alla domanda iniziale: che Maverick sia veloce non lo scopriamo oggi, che l’Aprilia sia una moto che ormai possa giocarsela regolarmente per la vittoria e il podio neppure (in Qatar lo ha fatto Aleix Espargarò). Ma ora che a Noale c’è tutto per puntare in alto, che Viñales vedremo? Troppe volte, infatti, le aspettative sul pilota di Figueras sono andate deluse a causa delle sue fragilità emotiva e psicologica, con risultati potenzialmente enormi gettati via malamente. Salvo poi tornare a essere il più veloce di tutti magari nel giorno di test successivi al GP. Non per niente, nel paddock il suo soprannome è quello di “campione del mondo del lunedì”. Ma adesso che ha trovato la squadra giusta per lui, che lavora con il tecnico, Manuel Cazeaux, con il quale aveva fatto grandi cose in Suzuki, che la sua vita famigliare è serena e felice, l’impressione è che il nuovo Maverick sia pronto a sbocciare e a regalarci, finalmente, quello che il suo enorme talento ci ha promesso da una decina di anni. Pronti a sfogliare la margherita?

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COMMENTI
 

Yoebar 7 mesi fa su tio
E vai………💪🏻👍🏻

bobifurgo 7 mesi fa su tio
Grandissimo Maverick, dopo anni difficili sei tornato alla grande, bravo bravo e ancora bravođź‘Ťđź‚đź’ť
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