Johnny Herbert, tra i commissari di gara a Melbourne, è ancora sotto attacco sui social: «Dicono che sanno dove vivo e mi daranno la caccia»
«Non sono veri tifosi della F1. Penso che anche Fernando si vergognerebbe se sapesse che i suoi supporter fanno una cosa del genere».
MELBOURNE - Le polemiche in pista e nel paddock fanno parte del gioco - lo stesso Alonso aveva criticato anche duramente la decisione nei suoi confronti - ma qui si è andati ben oltre con “l’intromissione” dei soliti (folli) leoni da tastiera.
La denuncia arriva direttamente da Johnny Herbert, ex pilota britannico che, nel Gp d’Australia del 24 marzo, era uno dei commissari che ha deciso la sanzione nei confronti dello spagnolo, reo di essersi difeso in modo scorretto dagli attacchi di Russell, poi vittima di un pauroso incidente. Alonso era stato declassato dal sesto all'ottavo posto (complici i 20” di penalità).
Tutto finito? Macchè. «Ero nella Direzione Gara al GP di Melbourne e ho sperimentato ripercussioni terribili - ha spiegato Herbert al “Mirror” - Ho ricevuto numerose minacce di morte attraverso i social. C'erano messaggi con “emoji'” di pugnali, mentre altre persone mi hanno avvertito: “Sappiamo dove vivi, ti stiamo dando la caccia”».
Il 59enne è stato “attaccato” per la sua carriera da pilota, condita da 3 vittorie: «Mi hanno detto anche che, non essendo mai stato campione del mondo, non sono assolutamente qualificato per dare un giudizio. Le minacce continuano ad arrivare. Fa parte del mondo dei social, dove tutti hanno un'opinione anche se non ci sono fatti a supportarla... Non capisco la mentalità di queste persone. Non sono veri tifosi della F1. Penso che anche Alonso si vergognerebbe se sapesse che i suoi tifosi fanno una cosa del genere».