Marc Marquez chi?
L’italiano della Ducati ha dato una spallata a Mondiale e rivali
HOHENSTEIN-ERNSTTHAL - Non bisogna farsi confondere dallo sguardo dolce, dalla parlata gentile, dai toni quasi mai oltre le righe. Perché quelli appartengono a Francesco Bagnaia nella sua versione da dottor Jekyll, il ragazzo della porta accanto, bene educato e dai toni pacati che qualsiasi madre sarebbe felice di vedere uscire con la propria figlia. Perché poi, guerriero moderno che ha scambiato un cavallo vero con i 280 della Ducati, nel momento di abbassare l’elmo, pardon, la visiera del casco, l’italiano vede prendere il sopravvento alla sua versione da Mister Hyde. La sua anima più “nera”, implacabile quando si tratta di essere il più veloce nella battaglia contro il cronometro e competitivo al massimo per arrivare per primo sotto la bandiera a scacchi.
Se mai un giorno Pecco ripenserà al weekend perfetto, al netto di quello che gli destinerà il futuro, il fine settimana di Assen è destinato ad assumere un posto speciale. Perché mai il tre volte campione del mondo era stato così efficace, se non spietato, nel confronto con gli avversari. E nei giorni che lo hanno portato a raggiungere la leggenda Casey Stoner in vetta alla classifica dei piloti più vincenti con la Ducati, Bagnaia ha soprattutto mandato un chiaro messaggio a Marc Marquez, per il quale a Borgo Panigale hanno disfatto tutto il lavoro di programmazione sui giovani. Gli ha fatto capire quello che è destinato ad attendersi quando, nella prossima stagione, vestirà la tuta rossa.
Che il torinese fosse forte, fortissimo, lo si sapeva, ma negli scorsi anni le sue grandezze e qualità assolute erano comunque rapportate anche all’assenza, o perlomeno alla competitività relativa, proprio di Marc. Per molti, salito sulla moto migliore della griglia, Marquez sarebbe tornato a dominare, magari non a mani basse come un tempo, ma comunque sarebbe tornato in tempi relativamente brevi a essere il riferimento della MotoGP. Cosa che, invece, per il momento non è successa, con il pilota del team Gresini che, anzi, non è ancora riuscito a imporsi, vuoi in una Sprint Race vuoi nella gara della domenica. E questa, forse, è una delle sorprese più grandi del campionato.
E proprio il primo fine settimana dai giochi di mercato già fatti ha regalato un verdetto impietoso: Bagnaia in Olanda ha conquistato l’impossibile, riaprendo anche completamente nei confronti di Jorge Martin i discorsi di Mondiale. Marquez, invece, ha raccolto appena sei punti, il suo minimo stagionale. Arriva il Sachsenring: Marquez deve vincere, Bagnaia vuole vincere. La spunterà il Marcziano o dottor Jekyll?