Leclerc-Sainz, trattamento diverso
Pioggia o no? Confusione al muretto.
SILVERSTONE - A Silverstone la Ferrari ha vissuto una nuova domenica pessima. Si è un po’ salvata con Sainz, alla fine quinto nel GP vinto da Lewis Hamilton, ma il tracollo di Charles Leclerc (14esimo) ha fatto parecchio rumore.
Oltre al risultato, è stata la strategia adottata dalla Rossa a far molto discutere. Sapere, il giorno dopo, di una diversa comunicazione riguardo alle condizioni meteo, che hanno spinto il monegasco a prendersi il rischio di montare delle gomme medie, ha infatti fatto storcere il naso a molti. Preso atto delle informazioni ricevute dal muretto (pioggia battente per 10’), il 26enne ha deciso di rientrare velocemente ai box. E quella scelta si è rivelata fatale perché, con la pioggia arrivata invece molto dopo, è stato costretto a usare quegli pneumatici sull’asciutto per otto giri. Disintegrandoli.
Allo spagnolo è invece stato confermato che l'acqua, per nulla intensa, non sarebbe durata più di 4’-5’; per questo ha scelto di continuare con le slick.
Questo (anche questo) ha portato Leclerc a sbottare a fine gara. «Avevamo fatto una bella partenza, ma verso il 20esimo giro ho avuto la sensazione che stesse piovendo tanto in curva 15. Dal muretto mi hanno detto che già il giro dopo avrebbe iniziato a piovere forte, quindi ho detto che avremmo avuto una strategia un po’ aggressiva. Purtroppo la pioggia è arrivata otto giri dopo: abbastanza per distruggere le gomme e dover fare un altro pit-stop. Nulla è andato per il verso giusto. Con le informazioni che avevo la mossa mi sembrava aggressiva ma non sbagliata. Di fatto, invece, la nostra è stata una delle poche macchine che si è fermata e che ha buttato la gara nel cesso. Guarderò se, con le informazioni in mio possesso, avrei potuto prendere una decisione migliore».