Non sarà semplice per il campione spagnolo riuscire a entrare nelle grazie dei tifosi della scuderia di Borgo Panigale.
In questa stagione il 31enne ha finora conquistato 166 punti e occupa la terza posizione nella classifica di MotoGP. Guida Bagnaia (222) davanti a Martin (212).
MISANO ADRIATICO - Da oggi e per i prossimi giorni, Marc Marquez inizierà a scoprire per davvero l’universo Ducati. E, soprattutto, inizierà a capire se nei prossimi due anni potrà diventare uno dei piloti amati dai tifosi di Borgo Panigale o se, invece, quello con la Rossa sarà un matrimonio di convenienza ma non di passione.
È il fine settimana del World Ducati Week a Misano Adriatico, il raduno più pazzesco dei possessori e appassionati di un marchio che ci sia al mondo, una Sturgis tricolore, per tentare un accostamento con l’appuntamento che ogni anno si danno in quello che viene considerato il centro degli Stati Uniti i possessori soprattutto di Harley-Davidson. E se l’entusiasmo verso il fresco sposo Francesco Bagnaia – sempre più nel cuore dei tifosi e non solo per i Mondiali e le vittorie seriali – è di quelli scontati, così come per Enea Bastianini, Jorge Martin e Marco Bezzecchi, prossimi partenti, per non parlare poi di Danilo Petrucci, uno dei più amati di sempre, o Andrea Iannone, c’è molta curiosità per scoprire come Marquez sarà accolto. Come l’otto volte campione del mondo che il prossimo anno andrà a comporre con Pecco una coppia strabiliante, o come quello che, disposto a tutto per tornare a vincere, arriverà pronto a distruggere l’equilibrio che in questi anni ha permesso alla Ducati di decollare, rompendo l’armonia nel box e provando a mettere subito in difficoltà Bagnaia, destinato a essere il primo nemico?
Perché, se è vero che nella gran parte del mondo motociclistico Marquez è altamente apprezzato dagli appassionati, in Italia il discorso è diverso, per quella faida con Valentino Rossi nata nel 2015 e della quale, a intervalli regolari, si continua a parlare e che per Marc rappresenta un peccato originale dal quale non si monderà mai. I Ducatisti, con la D rigorosamente maiuscola, rappresentano una razza a sé, una fede, appassionati che ti adottano solo se riconoscono in te certe qualità. La velocità, certo, il talento, nessun dubbio, ma alla fine tutto si riduce molto a una questione di coraggio e cuore. Per questo uno come Loris Capirossi è diventato un’icona dei ducatisti. Per non parlare di Troy Bayliss. Come lo è stato Casey Stoner e come è tutt’ora Petrucci. Come sta diventando Bagnaia, il pilota della Ducati più vincente nel Motomondiale. Ma il cuore di Marquez è tutta un’altra storia. Lo ha detto bene, recentemente, Dani Pedrosa in un’intervista, paragonando lui e Valentino: «Le scelte di Rossi erano anche di cuore, quelle di Marquez sono solo per vincere». Lo si è visto nel divorzio dalla Honda, da come ha abbandonato la sua squadra, da come ha rinunciato a sponsor che lo hanno seguito per tutta una carriera (e che gli hanno pagato lo stipendio in questa stagione da Gresini) pur di prendersi la Ducati ufficiale. Un pilota affamato di vittorie ma poco incline al romanticismo. E i tifosi, si sa, vittorie o meno, queste cose sono i primi ad annusarle.