La Formula 1 riparte da “casa Verstappen” dopo la tradizionale pausa estiva. Alex Fontana: «Zandvoort è un circuito atipico»
Il Mondiale resta saldamente nelle mani dell'olandese, ma la classifica non dice tutta la verità: «Piastri, Norris, Hamilton e Russell. Ci metto pure Sainz e Leclerc. In tanti possono difendersi dagli attacchi e le gare prendono una piega diversa».
ZANDVOORT - Attendiamoci una marea arancione e un bella battaglia su un tracciato veloce, spesso garanzia di spettacolo anche grazie a due curve iconiche e sopraelevate. Non diamo però per scontato il monologo delle scorse annate, quando Verstappen spadroneggiava con la sua dominante Red Bull. Tre vittorie su tre a partire dal 2021, ovvero dal ritorno del GP d’Olanda nella “mappa” della F1.
La caccia al poker davanti al suo popolo non sarà però una passeggiata per superMax, che resta saldamente in vetta al Mondiale, questo sì, ma deve fare i conti con una concorrenza sempre più agguerrita (addio “Formula-noia”) e competitiva. In primis con la McLaren di Piastri e Norris - secondo nella classifica iridata a -78 - ma anche con una Mercedes in grande crescita. Tre vittorie nelle ultime quattro gare prima della pausa estiva: due con Hamilton e una con Russell. In scia la Ferrari, in una fase invero non brillantissima e costretta probabilmente a giocare in difesa.
E allora gli appassionati si fregano le mani in vista di Zandvoort, teatro domenica alle 15 del 15esimo GP stagionale.
«Stiamo assistendo a un Mondiale piccante e variegato, dai connotati ben diversi rispetto agli ultimi, dove alla fine scorrendo la classifica il risultato era sempre lo stesso - interviene il pilota ticinese Alex Fontana - Ora Verstappen resta al comando perché ha scavato un gap importante all’inizio, ma dietro c’è un bel gruppo di antagonisti. Di gara in gara vediamo una competizione molto interessante e, pensando al prossimo mondiale, è un fattore molto positivo. C’era il timore che aspettando la rivoluzione del 2026 si vivesse ancora un monologo Red Bull».
Nei Costruttori è lotta vera. Red Bull 408 punti, McLaren 366, Ferrari 345, Mercedes 266 (complice un avvio al rallentatore).
«Le quotazioni della Red Bull, altalenante, sono un po’ al ribasso. Resta al comando, ma fa i conti anche con le difficoltà di Perez. Hanno 42 punti di margine sulla McLaren, che con Norris e Piastri può avvicinarsi anche in fretta».
Il tre volte campione del mondo non vince dal 23 giugno (4 gare a secco). Zandvoort, dove correrà il suo 200esimo GP, ci darà tante risposte.
«Per Verstappen è sempre stata una gara favorevole. È un circuito atipico e piuttosto breve, dove è difficile superare. Potremmo vedere una McLaren molto competitiva. Sono un po’ più scettico sulla Mercedes, ma si vedrà. Verstappen di recente ha avuto qualche schermaglia di troppo, come in Ungheria, ma non ha ancora commesso grandi passi falsi. Certo notiamo una cosa: gettato a “centro gruppo” e con una macchina più simile alle altre, torna a essere molto irruento e a volte sopra le righe. Vincere è più semplice quando hai un vantaggio di 3 decimi. Altro discorso quando bisogna essere perfetti nei pit-stop, nelle partenze e nelle scelte. Max, questo va detto, si è dimostrato solido e bravo anche in questo. Più consistente rispetto ai diretti rivali. Il suo unico problema è quando si trova a dover battagliare costantemente con tutti. Gli altri hanno capito che non è più invincibile. Che la loro macchina non va così piano. Che possono davvero proteggersi dagli attacchi e difendere la posizione. Piastri, Norris, Hamilton, Russell. Ci metto pure Sainz e Leclerc. E allora la gara prende una piega completamente diversa rispetto a due anni fa, dove erano sostanzialmente destinati a perdere e non si difendevano nemmeno per conservare le gomme. Ora no, è diverso. Possono vincere. Di conseguenza adesso sta a Max tirar fuori di nuovo tutto il suo talento, per non sbagliare nulla. In caso contrario ne vedremo delle belle».