Rombano le McLaren, ora Max rischia
La Red Bull non è più la monoposto migliore.
MONZA - In Formula 1 è in atto una rivoluzione. Quasi irrilevante dal punto di vista cromatico, ma sostanziale da quello sportivo. La McLaren ha preso il potere andando a vincere in trasferta, a casa di Max Verstappen, il regnante che credeva di poter allungare comodamente la sua dittatura per un’altra stagione.
Zandvoort si era vestita di arancione per il Gran Premio d'Olanda, ma alla fine hanno festeggiato quelli color papaya e con un vantaggio di oltre 20 secondi difficile da giustificare. Il Mondiale Costruttori è ufficialmente riaperto (sono solo 30 i punti di distacco tra Red Bull e McLaren), quello Piloti potrebbe riaprirsi anche se i 70 punti di margine tra Max e Lando sono ancora un cuscinetto importante.
Tra primo e secondo classificato ci sono 7 punti di differenza che possono diventare 8 nel caso in cui chi vince ottenga anche il giro veloce: mancando nove gare alla fine del campionato, Max sa che arrivando sempre secondo perderebbe 72 punti che potrebbero diventare 75 se perdesse anche le tre gare sprint in calendario. L’aritmetica gli garantisce una certa tranquillità, ma non basta: se la superiorità McLaren si confermerà anche su altre piste non è infatti da escludere che pure Piastri possa rubargli punti. E anche la stessa Ferrari, inaspettatamente protagonista in Olanda, potrebbe mettersi di mezzo. Insomma la rivoluzione forse è appena cominciata.
Max Verstappen non vince dal Gran Premio di Spagna (a parte la Sprint austriaca): cinque gare senza salire sul gradino più alto del podio è una cosa che non gli capitava dal 2020, ultimo anno del dominio Mercedes. Ha trionfato 7 volte contro le 2 del suo avversario diretto e la sua fortuna è che in questa stagione sono in tanti a vincere (altri 5 piloti: Piastri, i due ferraristi e i due uomini Mercedes). Ma quando riesci ad andare in testa al via del Gran Premio di casa e poi arrivi a più di 22” di distacco, significa che il problema esiste.
Sono ormai parecchie settimane che la McLaren è la miglior monoposto in pista, solo che finora non era riuscita a concretizzare il suo vantaggio. Adesso che Norris, partenza a parte, è riuscito a prendersi il primo Grande Slam (pole, vittoria, giro veloce) della carriera, la musica potrebbe però definitivamente cambiare.
Già in questo fine settimana si torna in pista a Monza, una pista particolare dove si viaggia aerodinamicamente scarichi e il motore ha la sua importanza. E oggi il motore della Red Bull, che è ancora quello ereditato dalla Honda, sembra essere inferiore a quello di Mercedes e Ferrari. Siamo insomma in un momento decisivo della stagione in cui la rivoluzione potrebbe arrivare davvero al potere. Lando Norris saprà interpretare la parte del favorito oppure gli capiterà come quando parte in pole e si lascia sempre beffare? Rispondendo a questa domanda troveremo il nome del campione del mondo 2024.