Marquez fa spallucce: «Non ho visto nessuno».
Rabbia Bagnaia: «Ne ha già fatte diverse e io ho sbagliato a non considerare chi fosse».
ALCAÑIZ - Sei giri alla fine di un Gran Premio dominato da Marc Marquez. Partito male, Pecco Bagnaia è pazientemente risalito fin dalla nona posizione e sta insidiando Alex Marquez per la terza piazza. C’è l’attacco in curva, lo spagnolo va largo, l’italiano “entra” e lo chiude. Il resto è una questione di centimetri e millesimi di secondo. Ciò che si vede sono due moto che si incrociano, due piloti che cadono, scivolano, quasi schiacciati dai loro mezzi. Mani nei capelli ai box, rabbia e testa bassa in pista. La frittata è fatta. Ma di chi è la colpa? Pecco è stato troppo irruento o Alex poco sportivo?
I due hanno puntato il dito l'uno contro l’altro.
«Non sto troppo bene - ha raccontato Bagnaia - mi fa male la spalla. In questi giorni proverò a lavorare per arrivare a Misano in forma. Con Alex non ho parlato, non mi ha neanche guardato. Come è andata? È andato lungo, ha visto che lo stavo passando - perché mi ha visto, ne sono sicuro - ha dato un colpo di gas, l'ho sentito e visto in telemetria, e mi è venuto addosso. Ne ha già fatte diverse e io ho sbagliato a non considerare chi fosse. Quando uno ti prende solitamente ti chiede scusa, lui invece mi ha mandato a quel paese. Mi dispiace, è stato un weekend difficile ma stavo recuperando. Proverò a risalire in classifica».
Versione diametralmente opposta quella di Marquez: «Sono andato un po' lungo ma ero ancora dentro. Non ho visto nessuno. Bagnaia ha chiuso la linea e dopo il contatto non so cosa ho fatto con il gas, guardavo il muro che si avvicinava. Se qualcuno poteva evitare il contatto era lui: avesse lasciato un metro non sarebbe successo niente. Non è vero che l'ho mandato a quel paese. Io non ho chiesto scusa, lui non ha chiesto scusa; io penso che sia colpa sua; lui pensa che sia colpa mia. Poi non sapevo che fosse Pecco e non sapevo che fosse lì: se avessi avuto la possibilità di evitare quel contatto lo avrei fatto».