Il messicano, spesso ampiamente deludente, analizza le difficoltà della Scuderia austriaca e si toglie qualche sassolino
«C'è confusione. Dobbiamo trovare una soluzione per invertire la rotta».
MONZA - Periodo di magra in casa Red Bull. Lo scenario, impensabile fino a pochi mesi or sono, è invece divenuto realtà con Max Verstappen a secco di vittorie da 6 GP, ovvero dallo scorso 23 giugno. L’olandese resta in vetta al Mondiale grazie al corposissimo tesoretto costruito nella prima fetta di stagione, ma dietro c’è un Lando Norris che si sta pian piano avvicinando (-62).
È invece grande bagarre tra i costruttori, dove la McLaren - lanciata - si è già portata a -8. Con Perez da tempo in enorme difficoltà, anche superMax sta incontrando dei problemi per domare i limiti della RB20, definita «un mostro inguidabile».
E ora che la Red Bull non è più una monoposto invincibile, il messicano - spesso nel mirino della critica - si toglie qualche sassolino dalle scarpe analizzando il GP di Monta e il momento del team. «Per il settimo posto al GP di Monza sono deluso, perché non immaginavo di andare così male - spiega Perez, addirittura settimo nel mondiale piloti - Mi aspettavo che fosse un weekend difficile, ma non così tanto. Evamo lenti e avevamo un degrado troppo elevato”.
Poi l’affondo, verso la Red Bull e chi lo ha messo (anche comprensibilmente) in discussione. «Mi sento come se fossi nella stessa situazione delle ultime otto o dieci gare. Solo che, all'improvviso, anche Max sta avendo problemi simili ai miei... Non domina più. Certo, c’è un po’ di confusione, ma risulta anche abbastanza chiaro quale sia il problema guardando i dati raccolti in pista».
Il prossimo weekend la F1 fa tappa a Baku in Azerbaigian, su un circuito cittadino particolarmente gradito da Perez. Nella scorsa edizione ha vinto sia la Sprint Race che la gara. Una rarità. La speranza del messicano è di tornare almeno sul podio, dove manca dal GP della Cina di metà aprile… «È una questione di equilibrio. Se riusciamo a trovare una soluzione di fronte a questi problemi, possiamo invertire la rotta. Per ora dobbiamo tenere la testa bassa fino a quando non avremo trovato una risposta a queste difficoltà».