Intanto Martin si mangia le mani: «Errore di strategia. In moto a volte pensi troppo e male»
Il leader iridato vede avvicinarsi Bagnaia: «Ero forte, sapevo di poter competere con Pecco».
MISANO ADRIATICO - Marc Marquez è tornato. Eccome. Se ad Aragon aveva interrotto un digiuno durato qualcosa come 1’043 giorni, a Misano ha piazzato l’immediato bis danzando sotto le nuvole e domando un meteo “ballerino”.
«Forse oggi qualcuno dal cielo ha fatto cadere qualche goccia, forse Fausto Gresini. Questa vittoria è per la famiglia Gresini e per tutto il team», ha spiegato raggiante Marc, che nel Mondiale si è portato al terzo posto con 259 punti. «Per me la cosa più importante è stata la velocità dopo la pioggia, quando mi sono trovato in testa ho cercato il passo. Ora sono stanco, ma le emozioni sono forti. Al traguardo ero felicissimo», ha aggiunto il Cabroncito, che si è tenuto alle spalle Bagnaia e Bastianini.
Un vero affare lo ha però fatto anche Pecco, che - dopo il pesantissimo zero di Aragon - ha approfittato dell’harakiri di Martin riportandosi a -7 dal leader iridato (312 a 305).
E proprio Martin, in tilt dopo le prime gocce e frettoloso nel cambio moto, si è tagliato fuori da solo e deve fare mea culpa… «È stato un errore di strategia, forse se avessi avuto chiaro lo sviluppo delle condizioni meteo non avrei fatto il cambio - ha spiegato Martin, che al momento del rientro ai box si trovava in seconda posizione. Ho cercato di dare il massimo e di sorpassare, ma non è andata. Ho preso un punto e va bene così. Ero forte, sapevo di poter competere con Pecco, ma va bene così. Il cambio? Dovevo parlare di più col team forse, quando sei in moto pensi troppo e male».