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IL SORPASSO A… DUE RUOTEMarquez-Rossi, scorrettezza troppo grande per essere dimenticata

19.09.24 - 13:41
Valentino non potrà mai sotterrare l’ascia di guerra
Imago
Marquez-Rossi, scorrettezza troppo grande per essere dimenticata
Valentino non potrà mai sotterrare l’ascia di guerra
“Marquez è il pilota più sporco della storia”... testimonianza diretta.
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MISANO ADRIATICO - Si torna sul luogo del “delitto”, due settimane dopo quei due giri pazzi che hanno aggiunto un po’ di gloria alla storia di Marc Marquez e fatto nascere ulteriori dubbi sulla forza mentale di Jorge Martin. E se nel GP dell’Emilia-Romagna è atteso il riscatto di Francesco Bagnaia, la curiosità è su come Marc si presenterà in riva all’Adriatico. Visto che, alla carica agonistica del bis di Misano subito dopo aver rotto il ghiaccio ad Aragon, per lo spagnolo il 14esimo appuntamento stagionale si aprirà sull’eco delle parole al vetriolo di Vale Rossi nel podcast Mig Babol di Andrea Migno. 

Quel “è il pilota più sporco della storia” alla chiusura del capitolo sul 2015, fa capire come per Valentino la ferita del decimo titolo sfumato sia destinata a non rimarginarsi mai. E, inevitabilmente, la memoria torna a quella stagione dominata in lungo e in largo dalla Yamaha, con Rossi e Jorge Lorenzo a darsele e ridarsele, prima che la zampetta di Marquez entrasse a gamba tesa a inquinare il campionato.

L’accusa di Vale all’iberico allora in Honda di avere giocato sporco per favorire un terzo, è stata in un certo modo confermata dallo stesso Marquez negli anni recenti, in primis nel suo stesso docufilm, nel parlare di quanto accaduto a Sepang e poi a Valencia. Ma scavando nel profondo, la condotta di Marc, che aiutò Lorenzo a vincere un Mondiale che magari Jorge avrebbe portato a casa lo stesso, è stata anche un “progetto” egoistico, un fermare Valentino (passato da eroe a ossessione sportiva) dal raggiungere quel decimo titolo che anche un Marquez in quel momento dominante non era così sicuro di poter acciuffare (e, infatti, a oggi non c’è riuscito).

Ha pianto lacrime di coccodrillo, Marquez, dopo essere caduto in Argentina in seguito al contatto con Rossi, che l’aveva raggiunto e superato inequivocabilmente. Questo senza mai ammettere come fosse stato lui a intestardirsi nel resistere, centrando prima Valentino alla curva successiva e poi andando giù toccando con la gomma anteriore la posteriore del rivale. Si è gonfiato di rabbia ad Assen, con quel finale convulso, il suo attacco disperato all’ultima curva a Rossi, che per evitare il patatrac (che Marc aveva messo deliberatamente in conto) si è rialzato tagliando la chicane. Ha giocato d’astuzia in Australia, vincendo la gara, sì, ma facendo in modo che Rossi non finisse davanti a Lorenzo.

I tre indizi che forniscono una prova, come sa qualunque giallista, prima del regolamento di conti malese. Quel giovedì nella sala stampa di Sepang, vedemmo il volto di Marquez incendiarsi mentre Rossi – che quel giorno commise il più grande errore della sua carriera, sottovalutandone la reazione – lo attaccava senza filtri davanti alle telecamere di tutto il mondo. Come un bambino scoperto a rubare la cioccolata, l’imbarazzo di Marc era evidentissimo, mentre la tensione raggiungeva picchi altissimi. Da grande attore quale è, si riprese subito, mostrando la faccia del grande offeso, ma fu in quel momento che Rossi divenne il nemico mortale e lui decise di fargliela pagare definitivamente. Tre giorni dopo, in gara, iniziò subito a disturbarlo in ogni modo possibile, tagliandogli la strada e rischiando in diverse occasioni il contatto, bravissimo a far perdere la pazienza a Valentino.

Se ci sia stato un calcio di Rossi o se fu il manubrio di Marquez a colpire l’arto, con conseguente caduta, è un tema su cui i tifosi si divideranno sempre. Ma il comportamento di Valencia, dove fece da guardia del corpo a Lorenzo tutta la gara, mandando anche largo il compagno Dani Pedrosa che lo aveva attaccato e “minacciava” di andare a vincere, è una sentenza di condanna sulla sua integrità sportiva che resterà per sempre nella memoria di tutti. Soprattutto in quella di Rossi, per il quale l’ascia di guerra non potrà essere sepolta mai.

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COMMENTI
 

Trickkete 2 mesi fa su tio
La "cattiveria" ci può stare se ti porta a vincere una gara o meglio il mondiale, ma correre sporco per far perdere un pilota avvantaggiando un altro pilota per di più di un team e marca diverso non è cattiveria ma comportamento antisportivo.

RemusRogue 3 mesi fa su tio
Rossi avrà anche ragione ma non credete che lui si è comportato tanto meglio con altri avversari, da va che sono tutti della stessa pasta, se vuoi vincere ci vuole cattiveria se no fai la fine di Pedrosa...

FaNaGhiGarii 3 mesi fa su tio
Io la moto GP la guardavo praticamente quasi solo quando c'era Valentino, ora non la guardo più, stessa cosa vale con la Boxe con Mike Tyson, o il Tennis con Federer, o il ciclismo con Pantani. Sono quei campioni che danno un fascino in più alla loro disciplina sportiva.

Don Quijote 2 mesi fa su tio
Risposta a FaNaGhiGarii
Federer, Tyson, Valentino, ecc, non sarebbero nessuno senza degni rivali. Dunque, è riduttivo considerare solo i migliori senza il contorno, sarebbe la fine dello sport.

Giovanna D’Arco 3 mesi fa su tio
Solo i detrattori di Valentino fingono di non capire cos’è successo nel 2015… è stata una porcata antisportiva e molto pericolosa! Una staccata sbagliata, un attacco estremo ci può stare, soprattutto se due piloti lottano per il mondiale. Ma Marquez fa del contatto il suo modo di gareggiare… vedremo…

RemusRogue 3 mesi fa su tio
Risposta a Giovanna D’Arco
Rossi avrà anche ragione ma non credete che lui si è comportato tanto meglio con altri avversari, da va che sono tutti della stessa pasta, se vuoi vincere ci vuole cattiveria se no fai la fine di Pedrosa.

cle72 3 mesi fa su tio
Risposta a RemusRogue
Rossi come altri piloti, in pista spinge per vincere per se stesso. C'è una grande differenza tra le due cose, Marquez ha fatto una carogna non per se stesso, ma per far vincere Lorenzo, spagnolo, come lui. Difficile capirlo? Stiamo parlando di due cose diverse e non paragonabili.

MarcN.7 3 mesi fa su tio
…Facendo in modo che l’altro arrivasse terzo…. bisogna accettare le sconfitte e basta, non è un balletto in tutina la motogp

freevoice 3 mesi fa su tio
La realtà è che un pilota, e chi corre lo sa, quando è in pista gli si chiude la vena e non guarda in faccia nessuno! Sia che si chiami Rossi, Marquez, Lorenzo, Iannone o "Pinco Palla". Fuori possono essere tutti simpatici e carini, ma in pista tutto si azzera, tutto diventa astratto e l'obiettivo è di arrivare davanti. Come? non importa, basta arrivarci ! E quando è così, inevitabilmente a 300 km /h in piste larghe 6/8 metri, qualche volta qualche incidente di percorso capita.

Aka05 3 mesi fa su tio
Chi non l’ha ancora capito, é il tifoso di Marquez, o chi tifa contro Rossi… il resto sono solo chiacchiere.

4PS 3 mesi fa su tio
Risposta a Aka05
👍🏻👍🏻

Giovanna D’Arco 3 mesi fa su tio
Risposta a Aka05
Infatti! Solo i detrattori di Valentino fingono di non capire cos’è successo nel 2015…

Yoebar 3 mesi fa su tio
E vedrete i prossimi gp, inizieranno le scaramucce e le bast…..te da parte del bimbo minchia e l’anno prossimo sarà ancora peggio. Affaire a suivre. Attualmente mi diverto di più a guardare la SBK.

robinson 3 mesi fa su tio
Ci sono piloti simpatici e piloti antipatici, MM è uno di quelli assai antipatici 🤷🏻‍♂️

Busca 3 mesi fa su tio
La vicenda di Sepang segue la scaramuccia della settimana prima in Australia quando Rossi accusò Marquez di aver corso per favorire Lorenzo. All’inizio dell’ultimo giro, Lorenzo era davanti con quasi 1 secondo di vantaggio su Marquez, Rossi e Iannone. Durante l’ultimo giro, Marquez supera Lorenzo e Iannone supera Rossi: non mi sembra che Marquez abbia favorito Lorenzo (a meno che Rossi fosse dell’avviso che Marquez e Iannone dovevano farsi da parte).

prophet 3 mesi fa su tio
ah perché lui invece era uno stinco di santo...soprattutto nello spargere dicerie dietro le quinte o tramite i giornalisti...

4PS 3 mesi fa su tio
Risposta a prophet
Ma tu che ne sai, tu sei sempre stato su divano
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