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FORMULA 1Alzi le ali in rettilineo chi non ha peccato

01.10.24 - 19:24
In F1 è in atto una..."guerra" sulle ali. Ecco di cosa si tratta
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Alzi le ali in rettilineo chi non ha peccato
In F1 è in atto una..."guerra" sulle ali. Ecco di cosa si tratta
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PARIGI - Potremmo chiamarla la guerra delle ali. Le riprese televisive dal posteriore della Mclaren di Oscar Piastri a Baku hanno evidenziato un sistema che permette alle ali di flettere in determinate situazioni. Apriti cielo...

Da allora si sono susseguite tutta una serie di prese di posizione dei vari team, ma la cosa più importante é il comunicato delle FIA che recita così: «La FIA sta monitorando attentamente la flessibilità della carrozzeria di tutte le vetture e si riserva il diritto di chiedere ai team di apportare modifiche in qualsiasi momento della stagione. Tuttavia, se un team supera con successo tutti i test di deflessione e rispetta le regole e le direttive tecniche, sarà considerato pienamente conforme e non saranno prese ulteriori misure. La FIA sta attualmente esaminando i dati e qualsiasi altra prova emersa dal GP di Baku e sta valutando eventuali misure di mitigazione da applicare in futuro. Questo fa parte del processo standard di revisione della legalità tecnica e la FIA si riserva l’autorità di introdurre modifiche regolamentari nel corso della stagione, se necessario».

Nel dettaglio quello che succede nelle ali delle vetture di F1 ha la stessa dinamica presente nelle ali degli uccelli e degli aeroplani, ebbene in fase di massima velocità si abbassano (una sorta di DRS), mentre in fase di rallentamento si alzano. Ovviamente alla FIA non interessano né gli uccelli né gli aeroplani, ma il messaggio è arrivato forte e chiaro, il regolamento può essere modificato in qualsiasi momento dell’attuale stagione. Più bravi in Mclaren che altrove, si potrebbe dire, anche perché le vetture sono state controllate dopo il GP di Baku e i timori del team di Woking sono rientrati dopo la promessa di eliminare l’ala sotto accusa.

Quello delle ali mobili è un discorso che ciclicamente torna a fare discutere. Certo è che, a vedere quella serie di computer e ingegneri a testa bassa che lavorano nei box, e poi pensare che un pezzo di pochi centimetri di carbonio possa influenzare la performance di un’auto di F1, è davvero curioso.

Tant’é, i team sono avvertiti, e attenzione perché la lunga serie di telecamere montate sulle monoposto, chissà che non possano stravolgere anche la classifica di uno degli ultimi sei gran premi in programma. Proprio grazie a inquadrature malandrine...

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